Mare Fuori, ‘o Chiattillo: cosa significa e perché viene chiamato così

'O chiattillo, Filippo Ferrari di Mare Fuori interpretato da Nicolas Maupas


Perché Filippo Ferrari viene chiamato ‘O Chiattillo in Mare Fuori. Se lo saranno chiesti tanti appassionati dell’amatissima serie TV ambientata a Napoli, di cui l’attore Nicolas Maupas interpreta uno dei personaggi principali, ‘o Chiattillo, appunto. Si tratta di un termine della lingua napoletana che, nonostante sia piuttosto verace, è molto utilizzato dai giovani. Per questo il nomignolo dato dagli altri detenuti del carcere minorile di Nisida è perfettamente plausibile, oltre che azzeccato al personaggio.

‘O chiattillo in Mare Fuori: perché Filippo viene chiamato così e cosa significa

Filippo si distingue infatti dagli altri ragazzi di Mare Fuori. ‘O Chiattillo infatti proviene da Milano, è di famiglia colta e benestante, sa suonare benissimo il pianoforte. Durante una vacanza a Napoli però viene arrestato ed incarcerato per avere commesso un grave errore: ha provocato la morte di un amico mentre cercava di scattare una foto da pubblicare sui social, dopo avere assunto delle sostanze stupefacenti.

In napoletano il termine chiattillo vuol dire figlio di papà. Indica quei giovani provenienti da famiglie benestanti, che abitano nei quartieri più esclusivi della città, che si distinguono per l’abbigliamento, l’apparenza, il modo di parlare. Il termine contiene in sé una nota dispregiativa data dal fatto che il tipico chiattillo tende a darsi delle arie, sentirsi superiore, anche se in realtà il benessere economico di cui gode non dipende dalle sue capacità ma da quelle dei suoi genitori o comunque dei familiari che sono riusciti ad arricchirsi. È, insomma, un astro che brilla di luce riflessa, eppure si comporta con eccessiva superbia.

L’etimologia della parola napoletana chiattillo: proviene dal latino

Per quanto riguarda l’etimologia della parola chiattillo, essa deriverebbe dal latino blattula o plattula, divenuta poi in napoletano chiattula e successivamente chiattillo. La plattula non è altro che la piattola, un pidocchio che tende ad attaccarsi alle zone del corpo ricoperte dai peli, specie quelle genitali.

Grazie a tale ricostruzione etimologica ed identificando quindi il chiattillo con la piattola, il pidocchio che vive e prospera a danno dell’organismo che ha infestato, si comprende quale sia il significato originario e più crudo del termine nella lingua napoletana. Come l’insetto parassita cresce e si moltiplica succhiando il sangue altrui, così il chiattillo si può permettere di fare la bella vita, di sfoggiare abiti eleganti, viaggiare verso i luoghi più esclusivi al mondo, frequentare feste e locali, organizzare giornate e settimane in barca ma solo grazie al benessere di mamma e papà.

L’utilizzo più moderno del termine

Nell’utilizzo attuale il termine chiattillo ha comunque perso gran parte della propria carica dispregiativa, venendo applicato anche a chi proviene da una famiglia benestante, ma vorrebbe dare di sé l’impressione di essere molto più ricco di quanto è realmente. Un chiattillo a metà, o un aspirante tale, la cui vera intenzione spesso è quella di entrare a fare parte del circolo dei chiattilli doc credendo così di potere avere vantaggi enormi per il percorso di vita futuro. L’attribuzione dell’appellativo è relativo anche alla persona che lo usa: per una bassa estrazione sociale, per esempio, anche un ragazzo di famiglia medio borghese potrebbe essere un chiattillo.


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