Mare Fuori, Carmine è ‘o Piecuro: come nasce il soprannome napoletano degli sfortunati


Massimiliano Caiazzo nei panni di Carmine Di Salvo è uno dei protagonisti assoluti della terza stagione di Mare Fuori, la fiction partenopea di successo, ma non tutti i telespettatori sanno che il suo soprannome, ‘o piecuro, è un appellativo dispregiativo in lingua napoletana che nasconde un significato ben preciso.

Carmine in Mare Fuori è chiamato piecuro: il significato

Sin dalla prima stagione a quasi tutti i personaggi della popolarissima serie viene affibbiato un soprannome. E’ il caso di Filippo Ferrari, interpretato da Nicolas Maupas, che appena varca l’ingresso dell’IPM napoletano diventa ‘o chiattillo, oppure di Gaetano (Nicolò Galasso) che viene chiamato ‘o pirucchio.

Carmine, al centro della scena soprattutto in questa nuova stagione, è invece ‘o piecuro, per quel destino già segnato che lo associa a quello dell’agnello. Secondo la religione cristiana, infatti, si tratta dell’animale sacrificale per eccellenza che, pur essendo puro e innocente, sin dalla nascita è destinato alla morte per la salvezza dell’umanità.

Un ciclo vitale che sfortunatamente spetta al capretto e che viene ripreso anche da un celebre detto napoletano: a sciorta d’ ‘o piecuro, nasce curnuto e more scannato (la sorte del capretto, nasce cornuto e muore sgozzato), usato per indicare una situazione sfortunata capitata a qualcuno, paragonandola a quella dell’agnello che nasce in cattività e poi viene ammazzato.

Il piecuro, dunque, rappresenta una persona buona, tranquilla, spesso innocente ma con una sorte già segnata, proprio come accade a Carmine. Il ragazzo pur prendendo le distanze in tutti i modi da quel mondo criminale capitanato da sua madre, pagherà le conseguenze di quel cognome che lo perseguiterà per tutta la vita, ostacolando anche la sua storia d’amore con Rosa Ricci.

Il ragazzo viene rinchiuso all’interno del carcere minorile dopo aver ucciso un membro del clan Ricci che aveva tentato di violentare la sua fidanzata, Nina. In seguito, poi, si prenderà le colpe dell’assassinio di Ciro Ricci che in realtà è stato ucciso da Filippo. E’ considerato, dunque, quasi come “un morto che cammina” perché in tutti i modi i fedelissimi del clan Ricci cercheranno di farlo fuori.

Già condannato dalla nascita da una famiglia che vuole indirizzarlo ad ogni costo a quel giro di illegalità e con una sete di vendetta che si fa sempre più forte, il destino di Carmine, proprio come quello dell’agnello, sembra già scritto e lascia presagire una dolorosa fine.

In questa terza stagione, tuttavia, il personaggio subisce una vera e propria evoluzione, dimostrando il suo coraggio e la sua forza, contando sul supporto di amici fedeli e instaurando una bella, seppur difficile e inaspettata storia d’amore con la ragazza che più di tutte avrebbe voluto vederlo morto.


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