Campi Flegrei, 80 scosse in 24 ore: perché sono aumentate e si verificano gli sciami sismici

Sciame sismico Campi Flegrei 27-28-29 settembre 2023


Nei Campi Flegrei sono state registrate 80 scosse sismiche in circa 24 ore. L’Osservatorio Vesuviano ha pubblicato i dati e li ha trasmessi alle amministrazioni pubbliche, tra cui il Comune di Pozzuoli che è quello dove è localizzata la maggior parte dell’attività bradisismica.

Nei Campi Flegrei 80 scosse in 24 ore

Al momento non vi è nessuna emergenza e non vi è la necessità di evacuare la popolazione. L’attività sismica è senza dubbio più frequente in questo periodo e che si sia verificata la scossa più forte negli ultimi 39 anni è un dato di fatto, tuttavia non bisogna dimenticare che parliamo di una zona sismica, adagiata su un super vulcano attivo. Il livello di criticità resta di colore giallo. La Protezione Civile segue da vicino l’evolversi della sequenza sismica in atto e fornirà successivi aggiornamenti fino a conclusione del fenomeno.

Perché le scosse aumentano e si verificano più sciami sismici

L’Osservatorio Vesuviano precisa che: “La causa del sollevamento del suolo e quindi della sismicità può essere dovuta a una forte risalita di gas e una maggiore pressurizzazione del sistema idrotermale profondo. Un’altra possibilità è che si stiano iniettando nel sottosuolo delle lingue di magma alimentate dal sistema magmatico profondo, strutture cosiddette a sill, a circa 3-4 km di profondità. L’origine del sollevamento è dunque legata alla spinta verso l’alto generata dalla messa in posto dei fluidi o fusi magmatici, e il bombamento conseguente genera un inarcamento e allungamento della crosta sovrastante con conseguenti fratture e faglie che generano terremoti e facilitano la risalita dei fluidi idrotermali”.

“La sismicità è piuttosto concentrata nelle zone di massimo sollevamento e a una bassa profondità (fino a 3-4 km, raramente 5) per l’alta temperatura della crosta terrestre sotto i Campi Flegrei, che fa sì che sotto quelle profondità le rocce si comportino solo in modo visco-plastico; i terremoti avvengono dunque prevalentemente nella stessa area e anche i loro meccanismi sono per lo più gli stessi. Negli ultimi anni la sismicità si è leggermente allargata, evidenza che dimostrerebbe come i fluidi o il magma si stanno lentamente espandendo lungo questa discontinuità orizzontale”.

La riunione in Regione Campania

Nella giornata di ieri si è svolta, presso la sede della Regione Campania, una riunione alla quale hanno preso parte il sindaco del Comune di Pozzuoli, Luigi Manzoni con i suoi tecnici e il consulente Roberto Castelluccio, docente di Architettura Tecnica al Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale dell’Università Federico II di Napoli, i referenti del Dipartimento Nazionale di Protezione civile, dell’INGV-Osservatorio Vesuviano, del CNR ICAG e il direttore generale della Protezione Civile regionale, Italo Giulivo per finalizzare le attività e definire la microzonazione sismica di terzo livello.

Gli studi serviranno ad assicurare una conoscenza ancora più approfondita degli effetti dei sismi al suolo e sull’edificato. L’attività, già effettuata ad ampia scala su tutto il territorio di Pozzuoli (microzonazione di primo livello, finanziata da Regione Campania con fondi messi a disposizione dalla Protezione civile nazionale) viene ora portata a scala di dettaglio per consentire un ulteriore approfondimento rispetto agli studi già noti anche con il supporto di indagini più approfondite.


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