Tutti pazzi dell’abito da sposa di Rosa Ricci: chi lo ha realizzato e che significato assume


ATTENZIONE SPOILER/ Chi ha già visto tutti gli episodi di Mare Fuori 4 non ha potuto fare a meno di notare l’abito da sposa che Rosa Ricci (Maria Esposito) indossa nel giorno del suo matrimonio: una vera e propria nuvola di tulle e pizzo, che all’esuberanza dei pantaloni unisce l’eleganza dello strascico ma allo stesso tempo diventa parte integrante della storia, connotandosi di un preciso significato.

Abito da sposa di Rosa Ricci in Mare Fuori: chi lo ha fatto e significato

Se in molti sono rimasti a bocca aperta ammirando la meravigliosa chiesa scelta per le nozze (il Santuario di Santa Maria a Parete di Liveri), sono state soprattutto le donne ad apprezzare anche un altro particolare legato proprio al look della giovane sposa. Quando Rosa scende dall’auto, si nota fin da subito il suo abito, unitamente ad un insolito make-up e un’acconciatura che ricorda la Santa Muerte messicana.

A realizzare l’abito dell’attrice napoletana, su richiesta della costumista della fiction Rossella Aprea, è stato Gianfranco Vitale, napoletano affermato nel campo della moda, già manager di importanti catene di abbigliamento, come Silvian Heach. Lui stesso ha condiviso alcuni scatti del backstage annunciando la sua collaborazione con la serie partenopea dei record.

“Rossella Aprea, la costumista di Mare Fuori, circa 8 mesi fa mi ha scritto per collaborare alla quarta stagione della serie, richiedendo la realizzazione di un abito da sposa per il finale (che onore). Tra sopralluoghi vari, misure e contomisure, prove abito e prove trucco, sono stato più volte sul set e ho avuto modo di conoscere Maria Esposito, un vulcano in piena di carisma, esuberanza, energia e spontaneità. Con molto piacere condivido con voi un po’ del dietro le quinte”.

Un look che rispecchia l’animo sbarazzino dell’unica superstite del clan Ricci e che si avvale di un’atmosfera quasi funebre proprio per simboleggiare una sorte di “morte” della detenuta: quella Rosa proiettata verso un futuro fatto d’amore, lontano dagli scheletri del passato, pronta a tagliare i ponti con il clan che porta il suo nome ormai non c’è più da quando è prevalsa in lei la voglia di vendicare quel padre, don Salvatore (Raiz), morto per mano di chi diceva di amarla come una sorella (Edoardo Conte, Matteo Paolillo).

Ed è per questo che Rosa indossa quella corona di rose e quel rossetto rigorosamente nero, diversi dalle acconciature preziose e il trucco delicato  tipico delle spose. Il suo aspetto ricorda un po’ quello di Emily, la sposa cadavere, ancora in assonanza con la morte. Un outfit che evidenzia il tentativo di Rosa di far prevalere quel “bianco”, nella vita e nei suoi abiti, ma che invece finisce affossato dal “nero” che rappresenta il richiamo del “sangue”, di quella criminalità che, in qualche modo, continua a segnare la sua vita.

Non a caso anche coloro che la attendono in chiesa sono tutti vestiti di nero, da Carmine al comandante (Carmine Recano) passando per la direttrice Sofia (Lucrezia Guidone), la mamma di Rosa (Antonia Truppo) e persino alcune anziane di Paese che si trovano lì sedute. Un abito che finisce poi per strisciare tra i loculi del cimitero di Poggioreale, senza nemmeno toccare il suolo di quella navata che avrebbe condotto Rosa verso una nuova vita.

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