L’incubo è realtà: inizia “La Casa dei figli di Mouse” con Rita De Crescenzo & Co. Il trash che sporca Napoli

Inizia "La Casa dei Figli di Mouse": il trash che sporca l'immagine di Napoli


L’incubo diventa realtà e così inizia “La Casa dei figli di Mouse”, il cosiddetto Grande Fratello napoletano annunciato nei mesi scorsi da Rita De Crescenzo, come ripicca per essere stata scartata da quello vero che, a sua volta, nei piani di Mediaset dovrà essere ridimensionato e reso meno trash per volontà di Pier Silvio Berlusconi. La produzione partenopea annovera tra i partecipanti diversi tiktoker quotidiani protagonisti di contenuti tanto sensati quanto può esserlo il vuoto cosmico.

Comincia “La Casa dei figli di Mouse”: l’incubo diventa realtà

Non diremo qui quando comincerà questo reality. La nostra volontà è quella di non pubblicizzare quel contenuto, e se ne scriveremo sarà per evidenziare fatti degni di cronaca che abbiano un’utilità ed un interesse realmente pubblici. Vesuviolive.it – in quanto media che da un decennio ha come obiettivo di valorizzare la napoletanità ed il Mezzogiorno, la storia e la cultura della città di Napoli e del Sud, contribuire alla rinascita della nostra terra – non intende così aiutare né prestare il fianco a chi con i propri comportamenti e l’usurpazione dell’identità partenopea, la stereotipizzazione forzata, le esagerazioni e le mistificazioni per il proprio tornaconto, macchia l’immagine della città di Napoli e dei abitanti.

Diamo risalto a chi dà lustro al nostro territorio

Certo, la Napoli di Rita De Crescenzo e compagni è una Napoli che esiste e di cui si deve prendere atto, ma che purtroppo fa parlare di sé perché fa più rumore, si impone attraverso azioni sopra le righe diffuse attraverso i social. È una Napoli che andrebbe educata in primis ai valori della convivenza civile. Questi personaggi sono favoriti da un social, TikTok, che sembra prediligere proprio contenuti senza senso, banali, sciocchi. Noi vogliamo continuare a dare risalto a chi invece dà lustro al nostro territorio, a coloro di cui possiamo parlare e di cui possiamo pronunciare il nome gonfiando il petto. Napoli è una città abituata a sfornare cervelli (che purtroppo devono spesso esprimersi altrove) e artisti, eccellenze che rischiano di avere ancora meno visibilità a causa di un’attenzione focalizzata su persone le cui esagerazioni non contribuiscono in alcun modo ad un intrattenimento sano, al progresso spirituale e materiale della società. Anzi, il loro effetto è opposto a causa del meccanismo di emulazione

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