“Aspettiamoci scosse 10 volte più forti di quella di maggio”: il vulcanologo dei Campi Flegrei
Feb 17, 2025 - Veronica Ronza
La Solfatara di Pozzuoli
A fornire chiarimenti sulle cause che avrebbero scatenato il lungo sciame sismico che sta interessando la zona dei Campi Flegrei – con alcune scosse di terremoto più intense avvertite in tutta la provincia di Napoli – è stato il vulcanologo e già direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Giuseppe De Natale.
Terremoto Campi Flegrei: parla il vulcanologo
A partire dal pomeriggio di ieri, l’Osservatorio Vesuviano ha rilevato in via preliminare 160 terremoti con una magnitudo massima di 3.9. Anche in mattinata si sono susseguite diverse scosse, la più forte di magnitudo 3.2 (alle ore 8:12).
“Questa sismicità è generata dalla stessa sorgente che genera anche il sollevamento del suolo. Il sollevamento del suolo è come un ‘manometro’ che misura la pressione interna al sistema: dal 2006, ad oggi, il livello del suolo è aumentato, nel punto di massima deformazione al porto di Pozzuoli, di oltre 1.40 metri“ – ha spiegato De Natale.
“Man mano che il livello del suolo sale, ci indica che anche la pressione interna sale; ma la pressione interna frattura anche le rocce, generando i terremoti. Al crescere della pressione interna, e quindi del livello del suolo, aumenta la sismicità: sia in frequenza che in magnitudo massima. Oggi siamo ad un livello del suolo circa 40 cm più alto del massimo raggiunto nel 1984, e lo sciame di oggi è stato infatti il più forte in assoluto (in termini di energia liberata) mai registrato ai Campi Flegrei“.
“E purtroppo, se continua il sollevamento, potremmo aspettarci una sismicità sempre maggiore, con magnitudo che possono arrivare anche a 5: in termini di energia, oltre 10 volte più forti del terremoto di magnitudo 4.4 avvenuto il 20 maggio 2024. Questa evoluzione della sismicità era prevedibile e prevista e ne sto parlando dal 16 ottobre 2018″.
“Fondamentale, come si sta facendo, tenere sempre sotto controllo la vulnerabilità sismica degli edifici” – ha affermato Gaetano Sammartino, geologo, presidente della sezione Campania della Società Italiana di Geologia Ambientale.