Campi Flegrei, Mastrolorenzo: “L’eruzione ci sarà, potrebbe avvenire anche oggi”


In diretta a Vesuvio Live, il professor Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo e primo ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, oltre ad analizzare la crisi bradisismica dei Campi Flegrei ha fornito anche chiarimenti sul rischio di una probabile eruzione.

Campi Flegrei, Mastrolorenzo: “L’eruzione ci sarà”

“Pericolosissimo pensare che l’eruzione non succederà. Speriamo che avvenga tra millenni ma sicuramente ci saranno altre eruzioni ai Campi Flegrei perché è un’area vulcanica giovane. Chi pensa che sia una storia del passato si sbaglia. C’è una quantità enorme di magma in profondità, ci sono tutti fenomeni che indicano grande flusso di gas pari a quello di un’eruzione in corso. Un’anomalia vera”.

L’eruzione ci sarà, l’idea ‘non è mai successo’ è proprio alla base delle catastrofi. Bisogna essere preparati al peggio sperando che non si verifichi. Tutta la ricerca che abbiamo fatto è risultata totalmente inutile perché allo stato attuale delle cose se viene l’eruzione non sappiamo se riusciamo a prevederla”.

L’eruzione può arrivare tra molto meno, in linea di principio anche domani. Non siamo in grado di prevederla in grande anticipo, potrebbe avvenire anche oggi. Questo non significa che avverrà. Non sappiamo quali sono i precursori. Sono stato il primo a produrre le mappe di pericolosità nel 2004. In un volume della Regione Campania furono inserite però non c’era il piano di emergenza. Poi hanno fatto il piano ed è stato una delusione perché si limita allo scenario ottimistico e alla strategia previsionistica, cosa che adesso si sta rivelando infondata”.

“La caldera può essere sede di apertura delle bocche vulcaniche, si potrebbero aprire in qualsiasi parte dei Campi Flegrei, anche a Napoli. La scala dell’eruzione può essere di qualsiasi livello. Potrebbe iniziare con fenomeni esplosivi modesti, può essere anche che ci sia un periodo di attività con esplosioni più moderate che anticiperebbero la grande eruzione”.

Si concentrerebbe magari un’attività sismica nella zona di apertura della bocca poi si solleverebbe il suolo localmente e inizierebbe l’emissione di gas che diventerebbe sempre più forte. In alcune ore poi ci sarebbe la fase più violenta dell’eruzione nella quale si solleverebbe una grande colonna di gas alta addirittura decine di km. Si tratta di un processo che nelle prime ore consente di allontanarsi. L’errore è immaginare di avere tutto il tempo“.

“Tutte le eruzioni anche la più estrema hanno un fenomeno progressivo per cui le prime ore non sono estreme, soltanto dopo si passa a un punto di non ritorno per chi non è andato via che rischia la vita. La gente se è rapida e pronta nell’azione ha il tempo per mettersi in salvo. Sperando sempre che l’eruzione avvenga il più lontano possibile ma il rischio è possibile in qualsiasi momento”.


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