Il farmaco che fa dimagrire le star è utile anche nella cura dei tumori: la scoperta a Napoli
Apr 08, 2025 - Veronica Ronza
Istituto Pascale di Napoli
Un nuovo studio che arriva da Napoli, e porta la firma dell’Istituto Pascale, si candida ad essere un importante passo in avanti nella lotta contro la cardiotossicità da chemioterapia: il mix di farmaci composto dal Semaglutide e da un altro antidiabetico ridurrebbe i danni cardiaci prodotti dalle terapie.
Studio a Napoli: mix farmaci contro tossicità da chemioterapia
La ricerca, condotta dal team di Cardiologia oncologica del Pascale, diretto da Nicola Maurea, è incentrata sull’uso combinato di Semaglutide e Dapagliflozin: il primo è un farmaco per diabetici tanto utilizzato tra le star di Hollywood per perdere peso, il secondo è un altro antidiabetico usato nell’insufficienza cardiaca. Il mix dei due farmaci potrebbe prevenire i danni cardiaci indotti dalle antracicline, una delle più potenti e diffuse famiglie di farmaci antitumorali.
Lo studio è stato presentato nei giorni scorsi in due tra i più prestigiosi palcoscenici scientifici mondiali: il congresso annuale dell’American College of Cardiology (ACC) a Chicago e il congresso europeo ESC Preventive Cardiology a Milano.
“Le antracicline seppur molto efficaci nel trattamento di diverse neoplasie, sono tristemente note per la loro cardiotossicità, che può evolvere in insufficienza cardiaca irreversibile, soprattutto nei pazienti con fattori di rischio cardiovascolari. I risultati di questo studio, tutto del Pascale, sono stati sorprendenti: la combinazione ha ridotto significativamente il danno cellulare indotto dalla doxorubicina e trastuzumab (in terapia sequenziale), intervenendo su più vie molecolari coinvolte nel danno cardiaco” – ha spiegato Maureo, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia del Pascale.
Il mix dei due farmaci potrebbe rivelarsi uno strumento fondamentale in cardioncologia per prevenire la cardiotossicità indotta dalle antracicline e da farmaci biologici quali il trastuzumab, farmaci molto utilizzati ad esempio nella cura del cancro al seno. Si è notato, infatti, che la combinazione di questi due farmaci, agendo sulle vie complementari coinvolte nella cardiotossicità da chemioterapia, riduce l’infiammazione, lo stress ossidativo e la morte delle cellule cardiache, migliorando la bioenergetica del cuore.
La presentazione della ricerca al congresso di Chicago rappresenta un riconoscimento di altissimo livello da parte della comunità scientifica internazionale. L’interesse è stato confermato anche al congresso ESC Preventive Cardiology di Milano, dove lo studio ha suscitato un vivace dibattito tra esperti di cardiologia preventiva e metabolica.
Alla luce di questi risultati al Pascale è già stato attivato lo studio Protect in cui viene somministrato il Dapaglifozin a tutte le donne affette da cancro al seno, prima dell’inizio della chemioterapia e della terapia biologica. E anche qui i risultati sono più che soddisfacenti.
“Il nostro gruppo di ricerca ha in programma di avviare studi clinici per confermare la sicurezza e l’efficacia anche della nuova combinazione farmacologica nei pazienti affetti da varie tipologie di neoplasie. Il nostro obiettivo è offrire un’opzione terapeutica concreta per prevenire lo scompenso cardiaco nei pazienti oncologici e contribuire a rendere le terapie antitumorali più sicure, senza comprometterne l’efficacia” – ha concluso Maurea.