Una fiaccolata per Immacolata: bruciata viva dal compagno perché voleva lasciarlo
Apr 15, 2025 - Veronica Ronza
La fiaccolata per Immacolata, bruciata viva dal compagno ad Acerra
Si è tenuta nella serata di ieri, 14 aprile, ad Acerra una fiaccolata in memoria di Immacolata D’Anna, la donna bruciata viva dal suo compagno e morta a soli 46 anni dopo quattro giorni di agonia.
Fiaccolata ad Acerra per Immacolata: bruciata viva dal compagno
Inizialmente si parlava di un’esplosione accidentale, di un incidente domestico o addirittura di un tentato suicidio, ma le indagini condotte sulla morte della giovane Immacolata hanno fatto emergere un quadro del tutto diverso: proprio la vittima, mentre lottava tra la vita e la morte, avrebbe confessato il brutale gesto del suo compagno.
La 46enne, mamma di quattro figli avuti da una precedente relazione, pare avesse manifestato la volontà di allontanarsi dal suo nuovo compagno. Decisione che avrebbe scatenato l’ira dell’uomo sfociando nell’ennesimo tragico caso di femminicidio.
L’autopsia avrebbe confermato che il decesso sarebbe sopraggiunto a seguito delle ustioni riportate. In precedenza la donna sarebbe stata anche aggredita: l’uomo avrebbe colpito Immacolata prima alla testa per poi cospargerla di benzina. La 46enne avrebbe tentato di allontanarsi dalla cucina, purtroppo senza riuscirci. Alla manifestazione in ricordo della vittima ha preso parte anche Rosario Visone, portavoce regionale di Europa Verde.
“Piangiamo l’ennesima vittima di femminicidio. Non si può restare in silenzio di fronte a queste stragi, c’è bisogno che la comunità tutta si ribelli contro la cultura patriarcale e dia sostegno alle vittime, sempre. Le violenze di genere sono all’ordine del giorno e solo una piccola percentuale di esse viene denunciata e questo perché troppo spesso sono le vittime ad essere additate ed accusate” – ha commentato il deputato Francesco Emilio Borrelli.
“Se non si denuncia è difficile debellare il fenomeno e dalle botte tra le mura domestiche si può passare alla tragedia, la storia di Gaia a Pozzuoli fa scuola, solo grazie alla sua forza si è evitato il dramma. Si possono attivare tutte gli sportelli e le linee anti-violenza possibili, ma se non cominciamo a modificare il nostro modo di ragionare, influenzato da secoli di patriarcato e maschilismo, non si può arrivare ad una svolta che comunque deve passare anche attraverso le Istituzioni. Chi denuncia maltrattamenti e violenze, anche psicologiche, spesso non viene creduto o comunque la vicenda viene ritenuta di poco conto. Tutto questo deve cambiare”.