Botulino, ragazzo di 17 anni in coma dopo aver mangiato un panino: salvato a Napoli


E’ stato salvato all’ospedale Cotugno di Napoli il ragazzo di 17 anni che, dopo aver mangiato un panino a Diamante (in Calabria), è finito in coma, lottando tra la vita e la morte per oltre quaranta giorni.

Botulino, ragazzo di 17 anni in coma: salvato al Cotugno

La vicenda risale ad una tipica giornata di vacanza: il giovane stava trascorrendo l’estate nella nota località turistica calabrese e aveva deciso di fermarsi a mangiare un panino presso un food truck situato sul lungomare. Da quel momento avrebbe iniziato a sentirsi male, finendo in ospedale nel reparto di Anestesia e Rianimazione.

Si sarebbe trattato di una intossicazione da botulino, la stessa che, proprio nelle stesse circostanze, avrebbe provocato la morte di Luigi Di Sarno e Tamara D’Acunto, entrambi deceduti dopo aver mangiato un panino salsiccia e friarielli presso lo stesso “camioncino” scelto dal 17enne

“Da madre, vedere un ragazzo così giovane e pensare che potesse non farcela è stata dura. I primi giorni sono stati i più delicati. Dal 7 agosto in poi, ogni ora, ogni giorno è stato importante. Le sue funzioni respiratorie erano al limite. Siamo dovuti intervenire con ventilazione meccanica, tracheotomia, sedazione, controlli continui” – ha raccontato, a Il Corriere, la dottoressa Rosanna Carmela De Rosa, responsabile dell’Uoc di Anestesia e Rianimazione del Cotugno.

Decisiva la prontezza dell’equipe medica del Cotugno che ha immediatamente attivato il protocollo previsto per i casi di intossicazione di botulino, riuscendo a recuperare un quadro clinico che appariva quasi senza speranze.

In moltissimi casi la tossina botulinica è letale. Quando entra in circolo, raggiunge le terminazioni nervose e blocca il rilascio dell’acetilcolina, il neurotrasmettitore che permette al muscolo di ricevere il segnale dal nervo. Il risultato è paralisi progressiva che, se coinvolge il diaframma, porta a difficoltà respiratorie severe, fino all’arresto, se non interviene il supporto respiratorio” – ha continuato la dottoressa.

Dopo una estate trascorsa in ospedale, il 17enne finalmente sta bene, grazie al lavoro di fisiatri e fisioterapisti è riuscito ad alzarsi dal letto tornando a camminare ed è stato dimesso. Una storia a lieto fine che dimostra l’eccellenza della sanità partenopea.

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