Grande Progetto Pompei: il punto sui lavori in corso e i grandi eventi del futuro


Questa mattina alle ore ore 11 si è svolta, presso l’auditorium degli Scavi di Pompei, una conferenza stampa con lo scopo di illustrare le attività di tutela e di valorizzazione operate dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, e lo stato dei lavori del Grande Progetto Pompei. Sono intervenuti il generale Giovanni Nistri, Direttore Generale del GPP, e il Soprintendente Massimo Osanna.

Massimo Osanna ha parlato dei risultati conseguiti dal sito archeologico pompeiano, un bilancio positivo sotto ogni punto di vista, suppur resti ancora tanto su cui lavorare per migliorarne la tutela e la fruibilità. Per quanto riguarda i crolli, durante il 2014 se ne sono verificati ma di piccolo rilievo, soprattutto se si pensa che le rovine sono esposte alle intemperie dal 1748. I visitatori sono cresciuti del 10%, per un totale di 2.668.178, con un incasso di circa 21 milioni di Euro che servono a coprire le spese per la gestione del sito. Tale aumento del numero di persone che hanno visitato Pompeii ha fatto sì che crescessero le esigenze di tutela e vigilanza, che si è cominciato ad affrontare con l’assunzione di personale ALES.

LE RIAPERTURE E I RESTAURI: 13 nuove domus sono state riaperte, oltre al Teatro Grande che dopo quattro anni ha tornato ad ospitare spettacoli di sicuro spessore, cioè l’Orestea di Eschilo, la Bohéme di Puccini e la Carmen di Bizet. Il programma del 2015 sarà ancora più ricco, per venire incontro al grande numero di richieste di partecipazione da parte del pubblico. Pompeii si è poi allineata alle direttive del Mibact, dando l’opportunità di ulteriori modalità di fruizione del sito, quali le aperture serali nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre, la Notte Europea dei Musei, la Giornata Nazionale dell’Archeologia, le Giornate Europee del Patrimonio e un safari fotografico. Alla fine di febbraio 2015 è prevista la consegna di Villa dei Misteri con i colori riemersi dei suoi affreschi restaurati, fattore che la renderà ancor più spettacolare ed unica. Al termine dello stesso mese sarà restituita al pubblico anche la Palestra, i cui lavori sono stati sbloccati grazie a questa nuova gestione del sito, la quale oltre a costituire un’area da visitare per il proprio valore storico e archeologico ospiterà nei suoi ampi spazi delle esposizioni, dove poter finalmente ammirare reperti conservati nei magazzini, come gli affreschi di Moregine. Altri restauri stanno interessando la Fullonica di Stephanus, il mosaico del Cave Canem, gli apparati decorativi delle domus di Marco Lucrezio Frontone, Romolo e Remo e di Trittolemo, gli apparati decorativi della Casa delle Nozze d’Argento, la fontana della Casa della Fontana Grande, la pulizia dal guano e il restauro dei pavimenti della Casa di M. Fabio Rufo.

LE MOSTRE INTERNAZIONALI: varie mostre in giro per il mondo, allestite principalmente con oggetti contenuti nei depositi, sono state inaugurate. In Corea del Sud, California, a Seattle, al Museo Archeologico di Napoli, a Roma, alla Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia, a Copenaghen e a Santa Maria Capua Vetere, tutte esposizioni che per Pompeii significano un ritorno sia di immagine che economico, poiché parte degli incassi è destinato alle sue casse. Dal 10 dicembre 2014, per esempio, 60mila persone hanno visitato la mostra di Seul, in Corea, le quali hanno fruttato a Pompeii 200mila Euro.

RICERCA E DISCUSSIONE INTERNAZIONALI: un’area come quella di Pompeii merita di essere al centro dell’attenzione europea e mondiale, e infatti vari conferenze, convegni e convenzioni si sono svolti con studiosi di varie nazionalità. Il Workshop sugli agrumi nel Bacino Mediterraneo ha messo in luce che la loro coltivazione è attiva in questa area almeno dal III secolo a.C., la convenzione con l’École Normale Supérieure di Parigi consentirà di far rivivere la Villa di Diomede in 3D, con l’Università di Bilbao si stanno studiando i pigmenti della Casa di Arianna, e tanto altro, tra cui collaborazioni con studiosi tedeschi e svedesi.

NUOVI SCAVI:  tra le ulteriori, nuove operazioni di scavo portate avanti dalla Soprintendenza, si segnalano quelli in aree già scavate e stanno conducendo alla luce delle città sotto la città romana, dunque le varie Pompei, greca, sannita, etrusca, anteriori a quelle dell’eruzione del 79 d.C. che la coprì interamente.

GLI ANNUNCI: oltre a un’app studiata per i turisti, il Soprintendente Massimo Osanna ha annunciato una mostra dal titolo “Pompei e l’Europa”, il cui filo conduttore è l’influenza che gli scavi pompeiani hanno esercitato sui maggiori artisti. Pezzi da tutto il mondo giungeranno qui, anche opere firmate da Picasso e Canova. Avremo poi altre due mostre, una coi calchi in gesso restaurati e l’altra con gli scatti fotografici che fanno vedere quali cambiamenti vi sono stati attraverso i decenni.

Il Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, Giovanni Nistri, ha invece illustrato lo stato dei lavori in corso. Circa il piano delle opere, con la nuova governance, alla data del 31 dicembre 2014 le gare in corso sono passate da 9 a 19, i cantieri aperti da 5 a 9, quelli conclusi da 0 a 3, le gare bandite da 17 a 31. Ciò ha comportato un aumento della spesa da 0,6 a 3,4 milioni di euro, e vuol dire che si stanno spendendo i soldi del finanziamento di 105 milioni erogato dall’Unione Europea, in quanto a un aumento dei lavori deve necessariamente corrispondere un aumento della spesa. Di quei 105 milioni 85 sono destinati al piano delle opere, ma la situazione economica corrente indica che si riusciranno a risparmiare 8,5 milioni da reinvestire. Gli interventi in corso riguardano la mitigazione del rischio idrogeologico, messe in sicurezza, restauri architettonici e strutturali, restauri delle decorazioni.

Gli altri 20 milioni spettano al piano della conoscenza, della capacity building, della fruizione e comunicazione, della sicurezza.Tra le cose più rilevanti abbiamo interventi per conoscere lo stato di conservazione di Pompeii, indagini per la mitigazione del rischio idrogeologico, documentazione degli archivi documentali e fotografici, acquisto di strumentazioni per il rafforzamento tecnologico, assunzione di personale, implementazione della videosorveglianza, l’ideazione e realizzazione del nuovo piano di comunicazione, nuovi percorsi tematici, strumenti per rendere maggiormente accessibile Pompeii a disabili, ciechi ed anziani, restauro e valorizzazione del laboratorio di Ricerche Applicate, realizzazione di video Ultra HD per pubblicizzare il sito, guida in 9 lingue. Importante anche il portale trasparenza (http://open.pompeiisites.org/) dove vengono rese pubbliche le informazioni economico-finanziarie relative al Grande Progetto Pompei.

Per quanto riguarda l’extra moenia, ovvero l’area che circonda non solo Pompeii ma anche gli altri siti archeologici vesuviani, le linee strategiche individuate consistono nel miglioramento delle vie di accesso e di collegamento tra di essi, il recupero ambientale dei paesaggi degradati e compromessi (fascia agricola e costiera), promozione di partneriato tra pubblico e privato, coinvolgimento di associazioni no-profit, sponsorizzazioni, donazioni.

Poiché il soprintendente Osanna ha citato gli affreschi di Moregine, luogo dove furono rinvenute delle rovine poi coperte per consentire la costruzione di una stazione della Circumvesuviana, attualmente incompleta e poco utilizzata, gli abbiamo chiesto dell’area industriale della vecchia Pompeii, contenente importantissimi reperti, scoperta nell’attuale comune di Torre Annunziata, poi coperta per costruire due centri commerciali. A tal proposito egli ha affermato la necessità di rafforzare la tutela e realizzare un controllo capillare del territorio, con diversi funzionari per ogni comune e delle figure apicali cui far riferimento, cosa che egli ha già fatto. In ogni caso i reperti dell’area industriale non sono stati resi inaccessibili, bensì si sta studiando il modo per restaurali e renderli fruibili ai visitatori, anche con percorsi sotterranei. Secondo Osanna non si possono, oggi come oggi, demolire i centri commerciali per permettere gli scavi, tuttavia a mio avviso la soluzione potrebbe essere presa in considerazione, se le indagini in corso portassero alla luce effettive e gravi irregolarità nel rilascio delle autorizzazioni a costruire, sulle quali, lo ripetiamo, si è allungata l’ombra della camorra. La demolizione sarebbe un segnale forte nei confronti della criminalità organizzata, una riaffermazione del controllo sul territorio, però di tale questione deve occuparsi la magistratura e gli altri organi competenti, non certamente il Soprintendente Osanna.

Un’ulteriore e futura conferenza stampa tratterà degli altri siti che rientrano tra le competenze della Soprintendenza. 


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