I tagli del Governo bloccano la realizzazione dell’alta capacità Napoli-Bari


L’ultima decisione del Governo in merito ai tagli da inserire nel DEF, acronimo di Documento di Economia e Finanza, ha suscitato non ben poche polemiche e disapprovazione, soprattutto da parte del ministro Giovanni Gianni, assessore regionale alle Infrastrutture.

Nello specifico, il Governo intende stilare una lista dei progetti che hanno carattere d’urgenza, a discapito di quelli che richiedono più tempo e per i quali non ci sono ancora i finanziamenti, tra i quali rientrano malauguratamente la strada statale Jonica 106, l’Orte-Mestre e persino la linea alta capacità Napoli-Bari, che costa circa 7 miliardi di euro e la cui realizzazione dovrebbe terminare entro il 2028. Tutto ciò non solo mette a freno ed in stand-by la realizzazione di determinati ed importanti progettie ma stravolge anche i piani della Legge Obiettivo, secondo la quale sono stati stanziati 383 miliardi di euro per coprire i costi di ben 413 interventi in tutta Italia. Dunque, in sostanza, solo 49 progetti, i cui costi ammontano a circa 80 miliardi, avrebbero priorità.

Ecco le dichiarazioni dell’assessore, riportate da Bari.repubblica.it: “Effettivamente questa notizia ci mette in allerta, nelle prossime ore porremo attenzione su quello che sta succedendo. Siamo pronti a fare tutti gli approfondimenti del caso per capire dove si vuole andare a parare e sicuramente faremo di tutto per scongiurare che nuove risorse destinate al Sud prendano altre strade, magari verso il Nord Italia”. 

Ha continuato, ponendo l’accento sul fatto che Trenitalia ha oltretutto ed ingiustamente deciso di destinare 35 milioni di euro a Venezia piuttosto che al potenziamento dello scalo di Lecce-Surbo: “È riconosciuto unanimemente che siano irrinunciabili. La Napoli-Bari, in particolare, è strategica e per questo va realizzata, punto. Non c’è nemmeno la possibilità di ipotizzare il contrario. Questo vogliamo valutare in quale modo la disponibilità di risorse possa incidere sui tempi di realizzazione dell’opera”.


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