Al Senato si parla dei rischi del Vesuvio: “il sistema di controllo è farraginoso”


Il controllo e la prevenzione dell’attività vulcanica del Vesuvio e dei campi Flegrei è un argomento delicato e spinoso, sopratutto in luce di alcuni scandali che hanno messo in discussione la professionalità degli organi preposti a questa delicata funzione. Emblematico è il caso delricercatore Giuseppe Mastrolorenzo che, sotto l’attuale presidenza Gresta dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia),  ha subito un provvedimento disciplinare con tanto di decurtazione dello stipendio per avere espresso pareri di rischio in dissenso dagli altri collaboratori. Una decisione dipesa nel 2013 dall’allora capo della Protezione Civile Franco Gabrielli che, a mezzo di lettera, chiedeva al presidente dell Ingv di ritirare le considerazioni di Mastrolorenzo.

Questa vicenda, insieme ad altri accadimenti poco chiari, ha portato all’interrogazione al Senato di oggi di Paola de Pin, senatrice del Gruppo Misto, che ha denunciato:Il sistema di controllo e monitoraggio vulcanico dei Campi Flegrei è troppo farraginoso. Oltre ad avere molte zone d’ombra. Inammissibili in un’area ad alto rischio e popolosa come questa.” Una discussione che si è dimostrata necessaria per la decisione della Protezione Civile di rinnovare la collaborazione col discusso Ingv fino al 2020 per il monitoraggio e la messa a punto di sistemi di prevenzione vulcanica. “Al di là dell’assenza di una commissione di controllo esterna a Ingv per la gestione dei fondi – incalza la senatrice nell’interrogazione ad hoc rivolta al presidente del consiglio, Matteo Renzi, e al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini – esiste il problema serio della modesta credibilità scientifica dei pareri espressi dall’Istituto”.

senato

Sul caso Mastrolorenzo, De Pin esprime tutte le sue preoccupazioni sulle modalità dei provvedimenti presi contro di lui:“Un provvedimento inopportuno. E anche illegale, se finalizzato a limitare la libertà di studio e di espressione di un ricercatore. È evidente – continua – che, allo stato attuale, l’intera macchina non funziona. Cosa aspettano Renzi e il ministro Giannini a fare piazza pulita del connubio Invg\Dipartimento di Protezione civile, in modo da affidare un finanziamento costante all’Istituto, restituendo ai ricercatori la possibilità di fare libera ricerca in un altrettanto libero contraddittorio scientifico?”. Insomma la senatrice getta pesanti ombre sul rapporto che intercorre fra i due organi di prevenzione.

Un controllo che si fa sempre più necessario in vista dei 3 milioni di euro stanziati per l’Ingv dalla Regione Campania:“Parte del finanziamento potrebbero confluire, se non è già accaduto, nelle casse dell’amministrazione centrale e della presidenza dell’Istituto di vulcanologia. Ma non si comprende per quale utilizzo. Senza contare che dell’intera operazione sono all’oscuro molti dirigenti di ricerca vulcanologica. Mi auguro – conclude – che il governo intervenga al piu’ presto, bloccando in via cautelativa tali finanziamenti. Lo deve ai cittadini e, in particolare, agli abitanti dell’area”.


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