L’avvocato Pellegrino: “De Luca non può governare”


De Luca è stato appena eletto governatore della regione Campania, ma, di fatto, la sua situazione politica è paradossale. Come già abbiamo detto, su di lui grava la condanna della Legge Severino, condanna che, secondo la pronuncia della Cassazione, dovrebbe comportare 18 mesi di sospensione dalle pubbliche cariche. Contro l’ex sindaco di Salerno rema anche lo stesso statuto della regione Campania secondo quanto afferma l’avvocato Gianluigi Pellegrino, giurista esperto di questo tipo di norme e autore del ricorso in Cassazione che ha portato alla decisione contro De Luca.

  “Lo statuto della Campania prevede una procedura complessa per le nomine del vice presidente e della giunta, nomine che devono passare attraverso due sedute in Consiglio regionale, un voto di gradimento del Consiglio sui nomi scelti dal presidente e una successiva nuova determinazione del presidente. Questo vuol dire che De Luca non può nominare in maniera automatica nessun vice che sia un suo alter ego alla guida della Regione” sostiene Pellegrino. “Le Regioni – continua – hanno stilato gli statuti con un margine di autonomia che ha consentito in certi casi di puntare l’accento sul presidenzialismo e il governatore, e in altri sul parlamentarismo e il consiglio regionale. In Campania, quindi, De Luca dovrà… sottoporre al Consiglio regionale la nomina del proprio vice e quelle dei componenti della giunta. Il Consiglio dovrà esprimere un gradimento, non vincolante, ma parzialmente vincolante, perchè‚ qualora emerga dissenso, il neopresidente dovrà… ripresentarsi al Consiglio e se decide di mantenere gli stessi nomi, motivare la scelta”. Un meccanicismo che, in caso di attuazione della sospensione, renderebbe impossibile per il governatore un controllo effettivo sulla propria poltrona.

Avvocato Gianluigi Pellegrino

Avvocato Gianluigi Pellegrino

Una situazione che potrebbe mutare solo per un irregolare ed illegittimo ritardo “ad hoc” da parte del Presidente del Consigio. Infatti, l’avvocato sostiene:Il Presidente del consiglio dei ministri ha l’obbligo di legge di accertare l’incompatibilità di De Luca per la legge Severino e non può ritardare quest’atto doveroso per consentire a De Luca di avere un alter ego alla guida della Regione. Cosa che sarebbe tra l’altro impossibile per la lunga e complessa procedura prevista dallo statuto.”

Allora cosa ne sarà della presidenza della Regione Campania? Cosa succederebbe nel caso in cui la sospensione per De Luca diventasse effettiva. Pellegrino evidenzia le uniche due soluzioni possibili:O si torna al voto, oppure serve un intervento normativo di urgenza che cambi la Severino oppure garantisca una guida vicaria alla Regione che però non sia espressione del presidente incompatibile.” Poi l’avvocato critica l’intera procedura che ha portato a una simile condizione:“È davvero una grana istituzionale sottovalutata con imperdonabile leggerezza compiendo l’inaccettabile scelta di mettere il popolo contro la legge“.


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