Bimbo ucciso a Cardito, le parole della sorellina ai Pm: “Tony ci picchiava sempre”


Si riaccende l’attenzione sul caso del piccolo Giuseppe di Cardito. A far discutere è il caso della sorellina del piccolo, Noemi, e delle sue dichiarazioni ai Pm di Napoli. Un racconto che, dopo l’arresto del patrigno Tony e della madre, fa pensare.

“È stato papà Tony, gli ha dato la mazza della scopa dietro la schiena, ma senza la scopa”. Così si apre il racconto della piccola di Cardito, come riportato da Il Mattino. “A me mi ha preso dietro l’orecchio e mi ha fatto molto male. Sì ha picchiato Giuseppe tanto tanto, l’ha preso in braccio e poi l’ha tirato contro il muro. E quando era a terra gli ha sbattuto la testa contro il muro. Poi ha preso me, mi ha portato nel bagno, mi ha messo la testa sotto il rubinetto. A volte ci metteva con la testa nel cesso e a Giuseppe che si sporcava le mutandine gliele metteva in bocca”.

Insomma scene che non dovrebbe vedere nessuno, tanto meno una bambina di quell’età. Una storia fatta di violenza quotidiana e soprusi. Il racconto continua così: “Lui gridava che avevamo rotto il letto. E invece era stato lui con un calcio. Guardavo Giuseppe, gli usciva tanto sangue, e io pensavo che moriva. Lui ci picchiava sempre. E io lo dicevo alle maestre Camilla e Anna ma loro non chiamavano i carabinieri”.

Non sembra chiudersi la vicenda dell’omicidio di Cardito. Come avviene sempre per questa tipologia di sinistri, l’opinione pubblica viene rapita da ogni particolare e dichiarazione.

 


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