L’Inps taglia le pensioni di Aprile per il coronavirus: ma è un fake. Tante le bufale in giro sui social



Una bufala in queste ore sta scatenando il panico sui social. Sono tantissime le persone che stanno inoltrando su whatsapp i messaggi con una comunicazione che riguarda le pensioni di aprile, datata 9 marzo, e attribuita all’Inps.

Nel messaggio infatti si legge di misure straordinarie che sarebbero state prese per affrontare l’emergenza coronavirus:

“Si comunica che a seguito del protrarsi dell’attuale situazione di emergenza, il pagamento delle pensioni per il mese di Aprile avverrà in forma ridotta del 50%, per poi essere recuperato integralmente nel mese di agosto”.

Una notizia del genere, in questo momento di difficoltà economica, ha scatenato il tam tam di condivisioni sui social. Ma questa è una delle tante bufale che stanno circolando in queste ore. Un’altra è quella che riguarda un aereo.

“Dalle 23 di stasera e fino alle 5 di domani mattina passerà un elicottero e disinfetterà tutto. Mi raccomando non rimanete i panni, scarpe e altre cose fuori e soprattutto attenti ai cani”.

COME RICONOSCERLE – Sin dal primo momento sono tantissime le notizie false. Ma forse non tutti sanno che è possibile denunciare queste fake news sul coronavirus. Come diffuso sul sito della Polizia Postale:

“In relazione all’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del coronavirus (Covid-19), stanno pervenendo segnalazioni che riguardano messaggi, sia audio che di testo, divulgati mediante applicazioni di messaggistica o social network e contenenti notizie che possono generare allarme nella popolazione. Si ricorda che le uniche informazioni e comunicazioni attendibili sono quelle divulgate dal Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale/home.html  e Protezione Civile Nazionale http://www.protezionecivile.gov.it/home
Non condividere eventuali messaggi di allarme ricevuti e segnalarli tramite il sito”.

Ad alcune basta semplicemente ragionarci un po’, ad altre verificare sui siti istituzionali la notizia. L’Inps infatti nella sua home page del sito non da nessuna comunicazione in merito al taglio delle pensioni. Inoltre cercando in rete, non risulta nessun Vincenzo Carioli come direttore generale vicario. Manca poi la firma a mano e il timbro a fine documento.

 


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