11enne morto a Napoli, si indaga su tablet e cellulare: password cambiata prima di morire


Emergono inquietanti nuovi dettagli sulla morte del ragazzino nel quartiere Chiaia. Secondo quanto riporta Il Mattino, il bambino, suicida a soli 11 anni, avrebbe cambiato la password di tablet e celluare solo pochi giorni prima di morire.

Un elemento, questo, centrale nello sviluppo delle indagini. Le ipotesi al momento ruotano attorno a un presunto “gioco” diffuso sui social, “Jonathan Galindo“, che porterebbe i ragazzini a compiere gesti estremi, fino ad arrivare all’autolesionismo e in certi casi alla morte.

L’ipotesi sembrerebbe essere confermata anche dalle ultime parole del bambino. Poco prima di morire, l’11enne avrebbe scritto le seguenti parole alla madre, in un messaggio Whatsapp: “Vi amo, ho un uomo incappucciato davanti, non ho tempo“. Poche parole che lasciano intravedere un vero e proprio incubo, quello che potrebbe aver travolto il ragazzino fino a spingerlo al gesto estremo.

Nella mattina di ieri, intanto, è stata eseguita l’autopsia sul corpo del piccolo, che ha confermato l’ipotesi del suicidio. Non sono presenti, infatti, lesioni che non siano riconducibili alla caduta. È stato quindi aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.

Nelle prossime ore comincerà la fase decisiva delle indagini: l’apertura del tablet e del cellulare usati dal bambino. Nel frattempo, la Procura di Napoli sta ascoltando anche gli amici della vittima, che avrebbero trascorso il pomeriggio assieme all’11enne prima che questi si lanciasse nel vuoto.


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