Condorelli fa arrestare 40 mafiosi: diamo più sostegno a chi non si piega al pizzo

Foto Facebook - Confcommercio Catania


Le mafie in Italia sono l’incubo di ogni commerciante, soprattutto se sei un pezzo grosso. Solo chi ha davvero il coraggio di andare fino in fondo, denunciando e fidandosi della giustizia, riesce a scavallare il problema del pizzo. È il caso dell’azienda siciliana di torroncini e dolci Condorelli, da anni nel mirino della mafia.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, negli anni la Condorelli aveva ricevuto minacce e richieste di denaro, cui però l’azienda aveva resistito, fino alla decisione di denunciare. Quella denuncia ha fornito un’ulteriore spinta all’inchiesta “Sotto scacco”, avviata nell’ottobre 2017 grazie alle dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia — che ieri ha portato a 40 arresti, dieci dei quali ai domiciliari.

Nel 2019 i mafiosi avevano recapitato un pacco con un biglietto con la scritta sgrammaticata “mettiti a posto ho ti facciamo saltare in aria cercati un amico” e una bottiglia incendiaria.

Campania, sostegno economico per chi denuncia il pizzo

Tanti i messaggi e il sostegno che in queste ore l’azienda sta ricevendo sui social. La pagina Facebook “Briganti” ha persino lanciato una sorta di appello per comprare i prodotti dell’azienda siciliana e sostenerla quindi in questo modo. Un messaggio però è arrivato anche da Nicola Morra, senatore del Movimento 5 Stelle e dal 2018 presidente della Commissione parlamentare antimafia.

Quanto sarebbe importante però che il sostegno della classe politica e delle istituzioni non si fermasse soltanto alle parole ma venissero seguite dai fatti. Chi denuncia ha il diritto di essere tutelato e se non è così si ottiene l’effetto contrario. In Italia c’è ancora troppo omertà e troppa paura di denunciare per non farsi del male ulteriore, allora si sta in silenzio subendo questo vero e proprio cancro sociale.

A Natale so già dove comprerò i torroncini. Complimenti all’azienda dolciaria Condorelli che non ha ceduto alle minacce della mafia che chiedeva il pizzo. Minacce molto dirette, come: «mettiti a posto ho (sic) ti facciamo saltare in aria cercati un amico», messaggio recapitato insieme ad una bottiglia incendiaria. Anche grazie alla denuncia di Condorelli, si è arrivati a 40 arresti. Condividere queste storie può aiutare altri imprenditori a capire che si può non abbassare la testa davanti agli estorsori e che la cosa più giusta da fare è denunciare“.

A Natale so già dove comprerò i torroncini.

Complimenti all’azienda dolciaria Condorelli che non ha ceduto alle minacce…

Pubblicato da Nicola Morra su Martedì 4 maggio 2021


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