Paranza dei bambini: arrestato l’ultimo uomo che faceva parte del gruppo di Emanuele Sibillo


I carabinieri hanno arrestato Francesco Pio Corallo, di anni 31, accusato di aver fornito riparo a Vincenzo De Bernardo, uno dei killer di Emanuele Sibillo, il boss della cosiddetta paranza dei bambini. Vincenzo De Bernardo, a sua volta, è stato ucciso in un agguato l’11 novembre 2015: Corallo è accusato di aver fatto parte del gruppo di fuoco che ha ucciso De Bernardo come vendetta per l’uccisione di Emanuele Sibillo.

L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, è stata eseguita dai militari della Compagnia di Castello di Cisterna presso la Casa Circondariale di Prato, dove il soggetto è già detenuto per altri reati. Egli risulta gravemente indiziato dei reati di omicidio aggravato dalle modalità mafiose, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo in luogo pubblico.

Le indagini, condotte dai militari della Sezione Operativa della Compagnia di Castello di Cisterna (Na), coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, trovano genesi nell’omicidio avvenuto a Somma Vesuviana nel novembre del 2015 in danno di un esponente di spicco del clan “Mazzarella” di Napoli (che hanno potuto contare sullo svolgimento di attività tecniche, dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia e riscontri sul territorio) ed hanno consentito di:

– identificare esecutori e mandanti (7 totali, di cui 6 già tratti in arresto) dell’omicidio, commesso all’interno del rione parco San Sossio di Somma Vesuviana, in danno di De Bernardo Vincenzo (Napoli 22.09.1969), attinto mortalmente da un colpo d’arma da fuoco nel pomeriggio dell’11 nov. ‘15;
– inquadrare l’evento delittuoso quale conseguenza di una contrapposizione tra esponenti di rilievo dei clan “Mazzarella” e “Sibillo”, in relazione al controllo del territorio all’interno del quartiere Forcella di Napoli;
– collocare l’omicidio quale vendetta nei confronti degli autori dell’assassinio di SIBILLO Emanuele; infatti DE BERNARDO Vincenzo sarebbe stato responsabile di aver fornito riparo al nipote De Bernardo Roberto il quale, affiliato al gruppo “Buonerba”, si era reso coautore dell’omicidio del predetto SIBILLO, capo dell’opposta fazione;
– acquisire nei confronti del destinatario della misura cautelare, un 30enne pregiudicato di Napoli, gravi indizi in ordine alla partecipazione al grave fatto delittuoso, in qualità di autista del mezzo utilizzato dal gruppo di fuoco.


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