Detenuto morto dopo aver aggredito un agente, aperta un’indagine: disposta l’autopsia

Immagine di repertorio


È stata aperta un’indagine sulla morte del detenuto con problemi psichiatrici che, nel carcere di Salerno, aveva aggredito un agente della Polizia Penitenziaria usando un coltello rudimentale. In seguito al fatto, l’uomo è morto colto probabilmente da un infarto e nonostante i soccorsi del personale sanitario. Per il poliziotto, invece, la diagnosi di un trauma cranico.

Detenuto morto a Salerno: disposta l’autopsia

Il garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, ha informato l’agenzia Ansa dell’apertura dell’indagine: “Sono grato alla magistratura, che subito ha inviato il pm per verificare come sono andate le cose. Sicuramente l’autopsia chiarirà le cause della morte del giovane. Sono grato anche alla direttrice del carcere per avere subito messo a disposizione del magistrato le immagini delle telecamere. Il riscontro delle dichiarazioni degli altri detenuti della stessa sezione, le immagini e l’autopsia sicuramente chiariranno come e perché è morto Vittorio”. Ciambriello ha anche aggiunto che la direzione del carcere ha immediatamente “informato i familiari del detenuto e il suo avvocato”.

L’episodio sottolinea senz’altro quanto sia opportuno prevedere l’ospitalità dei detenuti con problemi psichiatrici in strutture apposite con personale idoneo. Attualmente la loro gestione è affidata agli agenti della Polizia Penitenziaria che sono formati ed hanno le competenze per avere a che fare con i detenuti “ordinari”. La situazione attuale comporta problemi sia ai poliziotti, che si ritrovano a fare un lavoro che in sostanza dovrebbe competere ad altre figure, sia ai detenuti con problemi psichiatrici, che devono essere trattati secondo modalità idonee.


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