Melito, professore ucciso a coltellate a scuola. Il sindaco: “Ho davanti agli occhi i pianti strazianti dei familiari”


Nella serata di ieri, alla scuola media Marino Guarano di Melito, è stato ritrovato privo di vita il corpo di Marcello Toscano, professore di sostegno e consigliere comunale morto all’età di 64 anni. Stando a quanto rende noto Il Mattino, secondo i carabinieri l’uomo sarebbe stato accoltellato nel cortile dell’istituto.

Tragedia nella scuola a Melito: professore trovato morto

A lanciare l’allarme sulla scomparsa dell’uomo erano stati i familiari che ne avevano perso le tracce. Il ritrovamento del corpo è avvenuto intorno alle 22:30. Le prime ricostruzioni si legano alla pista dell’omicidio: l’insegnante sarebbe stato aggredito con un’arma bianca.

Come reso noto da Il Corriere del Mezzogiorno, sul corpo sarebbero state riscontrate ferite di coltello all’addome. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri che dovranno ricostruire l’esatta dinamica della vicenda, servendosi dei filmati acquisiti dalle telecamere di videosorveglianza.

Ad annunciare la notizia è stato il sindaco di Melito, Luciano Mottola, con un post diffuso su Facebook: “Ultimo disperato appello allo Stato: non lasciateci soli. Si dice che la notte porti consiglio ma quella appena trascorsa non ha fatto altro che portarmi a porre altre domande. Ancora una volta la nostra città è stata sconvolta da un gravissimo fatto di cronaca in un momento in cui sembrava poter ritrovare la tanta agognata serenità”.

“L’assassinio di un insegnante all’interno del cortile di una scuola è forse il punto esclamativo su una questione, quella dell’emergenza sicurezza, che sin dal primo momento ho cercato di attenzionare al Governo centrale ma che non ha avuto ancora risposte concrete, nonostante le continue sollecitazioni”.

“Ieri sera quando sono accorso all’esterno della scuola media Marino Guarano mi si è letteralmente gelato il sangue. Continuo ad avere davanti agli occhi sirene dei carabinieri, i pianti strazianti dei familiari della vittima, il via vai di curiosi e docenti che non riuscivano a credere che il teatro di un omicidio potesse essere il cortile di una scuola”.

“Un omicidio forse consumato in pieno giorno, in un luogo abitualmente frequentato da giovanissimi studenti che fino a venerdì non torneranno a scuola perché trasformata in scena del crimine. Da genitore, pensando alle mamme e ai papà che dovranno trovare le parole adatte per spiegare ai propri figli perché non andranno a scuola, mi vengono i brividi”.

“Brividi detteti da un’impotenza conclamata, quella che scaturisce dall’impossibilità di essere numericamente pronto per fronteggiare l’emergenza delinquenziale che attanaglia la mia città e tante altre della cintura di Napoli.
Ti senti piccolo piccolo, quasi inerme. Al punto da avere voglia di mollare tutto, ma poi viene fuori l’orgoglio e la volontà di voler lottare per cambiare il destino, apparentemente già segnato, della nostra Melito ed allora lanci un disperato appello a Sua Eccellenza il Prefetto di Napoli, al fine di ottenere un dispiegamento maggiore di forze dell’ordine sul nostro territorio”.

Di qui l’appello al nuovo esecutivo: “L’emergenza criminalità deve essere ai primi posti nell’agenda del nascente Governo se non si vorrà abbandonare Melito, e tante altre realtà come Melito, al proprio destino. In attesa che i miei appelli ricevano risposte serie e concrete, faccio le mie più sentite condoglianze ai familiari del professor Toscano, con la speranza che le forze dell’ordine possano fare luce al più presto su questa assurda ed agghiacciante vicenda”.


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