Chi era Alessio Bossis, ucciso a 22 anni: la sua famiglia è ricca, ma ha scelto la camorra

Alessio Bossis


Alessio Bossis apparteneva ad una famiglia perbene e facoltosa, non avrebbe dovuto faticare troppo per fare una vita agiata, eppure è stato ucciso con 7 colpi di pistola. Ieri sera, presso il centro commerciale In Piazza di Volla, il 22enne è rimasto vittima di un agguato che quasi senza alcun dubbio rientra nell’ambito di camorra: era considerato un importante elemento del clan De Luca Bossa ed era già salito agli onori della cronaca nel marzo del 2019, quando fu protagonista di una stesa a Piazza Trieste e Trento a Napoli, nel corso della quale esplose proiettili ad altezza uomo tra la folla ed i turisti.

Chi era Alessio Bossis

A raccontare la sua storia e delineare il profilo di Alessio Bossis è Luciana Esposito di Napolitan. Il ragazzo è stato attirato dalla malavita sin da giovanissimo, nonostante il padre sia un noto e ricco imprenditore: avrebbe potuto affiancarlo per poi, via via, crescere e ritagliarsi un ruolo importante nella società, potendo partire da una posizione privilegiata. Non sarebbe tra l’altro stata l’unica opportunità di una vita sana per il giovane, che da adolescente era stato ingaggiato da una prestigiosa squadra di calcio, un’occasione sfumata proprio in favore della vita da strada. Se spesso i giovani decidono di fare i camorristi per motivi economici o perché in quell’ambiente ci sono nati e cresciuti, non era questo il caso di Alessio Bossis.

La parentela con un esponente di spicco del clan rivale

Condannato in primo grado per la stesa del 2019, lo scorso agosto era stato scarcerato e sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di dimora a Volla, dove risiedeva. A settembre però era stato fermato a Ponticelli, nel Rione De Gasperi, trovando nuovamente il carcere. Il suo avvocato però era riuscito a farlo ritornare a casa riuscendo a dimostrare l’allontanamento per motivi di salute. Sembra, ad ogni modo, che Alessio fosse stato notato insistentemente nel rione, zona contesa tra i De Luca Bossa ed i De Micco: con un esponente di spicco di questi ultimi il giovane poteva vantare un legame familiare molto forte, che però non gli ha concesso quella immunità che forse sperava di possedere.


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