Reddito di Cittadinanza, truffa da 13mila euro: denunciato 50enne nell’Avellinese


Un uomo di 50 anni, originario di Castelfranci in provincia di Avellino, è stato denunciato alla Procura per truffa. Secondo quanto riportato da Ansa, l’uomo avrebbe percepito il Reddito di Cittadinanza per un totale di circa tredicimila euro senza averne i titoli, fornendo all’Inps delle false dichiarazioni. A quanto pare, l’indagato non avrebbe dovuto ricevere il sostegno in quanto nelle informazioni date all’ente previdenziale avrebbe omesso di comunicare il possesso di beni immobili di proprietà ed eventuali variazioni di reddito.

Reddito di Cittadinanza, truffa da 13mila euro per un 50enne della provincia di Avellino

I Carabinieri hanno fornito all’Inps tutte le notizie utili a recuperare la somma percepita dall’uomo in maniera indebita. Situazioni come questa hanno rappresentato, fin da quando è stato introdotto il Reddito di Cittadinanza, una piaga sociale che via via si è espansa a macchia d’olio, rappresentando la principale motivazione per cui il sussidio è stato sospeso. Comportamenti da stigmatizzare che hanno danneggiato la collettività ed in particolare chi avrebbe avuto ancora bisogno effettivamente della misura perché in difficoltà oggettiva.

Reddito di Cittadinanza, quante truffe ai danni dello Stato

Secondo i dati disponibili sul sito ufficiale della Guardia di Finanza ed andando ad incrociare i dati con vecchi comunicati, si può riscontrare come il Reddito di Cittadinanza nel solo 2023 abbia sottratto allo Stato circa 8 milioni di euro in truffe (dato aggiornato a marzo 2023). Relativamente all’anno precedente (2022), l’importo parziale per lo stesso periodo ammontava addirittura a 110 milioni di euro. Il dato ha subito un netto calo per via dei controlli che si sono intensificati nel tempo.

Nel solo periodo che va da giugno del 2021 a ottobre del 2022, in provincia di Napoli sono state accertate oltre 4mila truffe e rintracciati circa 15 milioni di euro, finiti nelle tasche di circa 660 “furbetti”. In Campania, sono state riscontrate irregolarità nel 30% del totale dei controlli effettuati. Numeri troppo alti per non diventare oggetto di analisi e discussione al Governo, che ha deciso di conseguenza per la sospensione del sussidio a scapito delle famiglie in difficoltà che avrebbero avuto tutto il diritto di continuare a beneficiarne.


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