Klaus Davi: “I soldi del Sud sono andati all’Expo e alle cliniche private del Nord”


La coscienza di uno scippo ripetuto ai danni del Sud, poi accusato di assistenzialismo ai danni di un Nord produttivo, prende sempre più piede non solo nell’ambiente meridionalista, ma anche tra colo che sono stati spesso piuttosto lontani da alcune tematiche. Pochi mesi fa era stato Report a parlare del perverso meccanismo del Federalismo Fiscale, mentre nei giorni scorsi Milena Gabanelli ha sottolineato come il Settentrione abbia tutti gli interessi affinché la Sanità al Mezzogiorno resti molto indietro. La rivoluzione sta nel luogo dove tutto ciò viene affermato: sulle principali reti nazionali. D’altra parte è pur complicato nascondere alcune cifre, come gli 840 miliardi dirottati dal 2000 al 2017 dal Sud al Centro-Nord secondo calcoli Eurispes.

Ad aggiungersi alla schiera di personalità che denunciano tale situazione è Klaus Davi. L’italosvizzero è consigliere di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, quindi ha toccato con mano la questione meridionale e, come dimostrano le sue dichiarazioni riportate da molti media calabresi, sta comprendendo molto bene cosa significa vivere in una sostanziale colonia interna al servizio della parte ricca del Paese.

“Il Sud non è stato depauperato dal caso o dall’indolenza dei meridionali. C’è stato un disegno politico-criminale preciso che ne ha determinato il saccheggio. Fatto su cui non è stata mai fatta chiarezza, ma non è detto che non accadrà in futuro.

“L’impoverimento del Sud, come ha dimostrato Report di Rai Tre per quanto riguarda alcune normative, è stato frutto di un preciso disegno politico trasversale che purtroppo ha coinvolto anche la sinistra.

“Con la scusa dell’Expo – e ricordiamoci che è stato un fenomeno tutt’altro che trasparente della nostra economia e sulle cui forti ambiguità sul piano legale magari la storia farà chiarezza – per non parlare dello scientifico potenziamento della sanità privata del nord costruito per obbligare milioni di meridionali a curarsi nelle cliniche degli industriali del Nord, non sono stati frutto di un caso.

“Volonterosa carnefice e complice del disegno naturalmente è stata anche la ‘Ndrangheta che ha garantito ‘ordine e disciplina’ sul territorio ed è stata lasciata al potere per decenni. Ora si temono le rivolte sociale e la ribellione ‘fomentate dalla mafia’. Non solo dalla mafia, purtroppo che ci sguazza ma anche dal sistematico furto legale esercitato da certa politica che ha condannato a morte i nostri territori.”

“Ci hanno tolto gli ospedali, ci hanno tolto i servizi, ci hanno tolto la dignità. Ma avete mai visto un politico preoccuparsi dell’ospedale di Locri! Non interessava a nessuno e ora temono le rivolte! Siamo al ridicolo!”.


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