Reddito di cittadinanza, scompare l’offerta congrua: si dovrà accettare qualsiasi lavoro

Reddito di cittadinanza


Il Governo spazza via anche la norma sull’offerta congrua sul Reddito di cittadinanza. Gli emendamenti alla legge di Bilancio 2023, oltre a far scendere da 8 a 7 i mesi in cui si potrà ricevere il sussidio nel corso del nuovo anno, spazzano via il criterio secondo cui i percettori possono non accettare offerte di lavoro che non siano adeguatamente retribuite.

Scompare il criterio dell’offerta congrua dalla normativa sul Reddito di cittadinanza

La battaglia annunciata in campagna elettorale è puntualmente seguita dai fatti. Il Reddito di cittadinanza scomparirà prima della fine dell’estate, ma non solo: i percettori saranno tenuti ad eaccettare qualsiasi offerta di lavoro proveniente da qualunque parte del territorio nazionale. I giovani fino a 29 anni lo potranno ottenere solo a patto che abbiano completato la scuola dell’obbligo o partecipato a corsi di formazione professionale.

Contro queste modifiche è Giuseppe Conte, che parla di “Follia pura. Hanno fatto saltare il concetto di congruità che è un concetto fondamentale per tutelare la dignità del lavoro e degli studi”.

Si dovrà accettare qualsiasi tipo di lavoro

Il parametro dell’offerta congrua sarebbe stato applicato pochissime volte. Quasi mai sarebbe avvenuta la decadenza del sussidio per non avere accettato un’offerta ritenuta congrua: la legge infatti prevede che l’offerta rifiutata debba essere adeguatamente retribuita, coerente che le competenze ed esperienze del soggetto ed il luogo di lavoro non troppo distante dal domicilio. Il Governo Draghi aveva ridotto da tre a due le offerte rifiutabili prima di far decadere il diritto, mentre il Governo Meloni non prevederà del tutto l’ipotesi e quindi ogni tipo di offerta dovrà essere accettata, anche a centinaia di chilometri di distanza da casa.


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