Reddito di Cittadinanza, il Governo stringe ancora: stop dopo 7 mesi e con meno di 40 anni

Giorgia Meloni


Il Governo prepara una stretta ulteriore sul Reddito di Cittadinanza, supportato dai parlamentari di opposizione di Italia Viva. La maggior parte delle forze politiche intende infatti ridurre maggiormente il sussidio, sia rivedendo i requisiti di età, sia l’arco temporale stesso di percezione della ricarica mensile.

Dal Governo una ulteriore stretta sul Reddito di Cittadinanza

Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati che fa parte della maggioranza, ha proposto che il Reddito di Cittadinanza venga erogato non più per otto mesi durante il 2023, ma per sette mesi. In tal modo, afferma, si risparmierebbero circa 200 milioni di euro da investire in altre misure. L’idea ha trovato l’approvazione di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega durante la riunione di ieri dei capigruppo con il Governo, durante cui si è parlato della manovra economica. L’Esecutivo ha infatti l’esigenza di reperire risorse e, a quanto pare, il Reddito di Cittadinanza è il primo elemento sacrificabile.

Forza Italia vorrebbe usare tale denaro per aumentare le pensioni minime a 600 euro, per le persone che abbiano almeno 75 anni. Il partito di Silvio Berlusconi vorrebbe anche portare a 8000 euro la soglia di sgravi fiscali per chi assume i giovani. Staremo a vedere se i soldi basteranno per fare tutto.

Italia Viva: toglierlo a chi ha meno di 40 anni

Per quanto riguarda l’opposizione, invece, tra i più contrari al Reddito di Cittadinanza c’è sicuramente Italia Viva di Matteo Renzi. Un emendamento proposto dal partito intende rimuovere completamente dai beneficiari chi ha meno di 40 anni, andando dunque a rivedere la norma sugli occupabili. Ad ogni modo, costoro perderebbero a prescindere il sussidio nel corso del 2023, pur senza l’approvazione di alcuna misura più restrittiva.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI