Salvini esulta per 17 arresti per droga, ma c’è anche un politico neo-leghista


Napoli – C’è del comico nell’esultanza di Matteo Salvini per l’arresto di 17 persone per spaccio di droga. Tra di loro, infatti, c’è Bartolomeo Falco, referente in pectore della Lega Nord a Comiziano, un paese in provincia di Napoli nel territorio nolano.

Spaccio di droga: stanotte 14 arresti fra Salerno, Roma, Napoli e Siracusa, altri 17 arresti in provincia di Trieste. GRAZIE alla Polizia, che sta catturando e togliendo dalle strade decine di venditori di morte.

Bartolomeo Falco, politico navigato, è salito solo recentemente sul carro della Lega Nord che ci tiene a precisare di non averlo mai investito di una nomina ufficiale. Così recita infatti una nota della Lega Campania:

“L’ex consigliere comunale, ed esponente dell’Udc per lungo corso, si era da pochi mesi avvicinato alla Lega di Salvini. All’epoca dei fatti incensurato, era stato individuato dalla segreteria provinciale e annunciato a mezzo stampa come possibile referente sul territorio, ma mai alcuna nomina gli è stata affidata. La Lega era e resterà sempre dalla parte della legalità”.

A rompergli le proverbiali uova nel paniere però ci ha pensato la Procura di Napoli, che grazie all’inchiesta White Stone ha scoperto un giro di spaccio di cocaina attivo su tutto il territorio nazionale. Secondo gli investigatori Falco “acquista e vende ingenti quantitativi di cocaina” ed era un “elemento pienamente inserito” nell’organizzazione. Sarà il processo che ne deriverà a fare luce sulla questione ed accertare eventuali responsabilità di Falco.

Gianluca Cantalamessa, però, intervistato da Repubblica mette le mani avanti: “Non c’è mai stata alcuna nomina da parte mia, e d’altro canto sarebbe stata una competenza della segreteria provinciale , ma non lo dico per scaricare su nessuno sia chiaro. Non voglio negare che questa persona si fosse avvicinata, lui ed altri erano stati difatti citati in quella nota come persone che si erano fatte avanti. Ma prima di avere una nomina noi vogliamo vederci chiaro: quello che dice Salvini è vero, facciamo prima delle verifiche e quindi non era scattato alcun incarico. Dopodiché, non avevamo il minimo sentore che ci fosse qualcosa che non andava”.


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