La mossa di De Luca contro Salvini: coalizione meridionalista contro il potere del Nord


Tutto ciò che tocca Matteo Salvini diventa oro. Il novello Re Mida riesce a girare a proprio favore anche circostanze che in teoria dovrebbero danneggiarlo, quali la questione dei 49 milioni o l’aver abusato di un mezzo della polizia di stato per i piaceri ludici del figlio. A suon di populismo e fake news (tanto gli italiani, il popolo con il maggior indice di analfabetismo funzionale d’Europa, non se ne accorgono) Salvini sta riuscendo a stritolare anche gli alleati di Governo del Movimento 5 Stelle, che soccombono non solo nella battaglia dialettica ma soprattutto in quella in Parlamento.

Tra i pochi che riescono a stare a testa alta di fronte al Ministro dell’Interno è Vincenzo De Luca. Certo, il Presidente della Regione Campania grazie alle sue uscite senza peli sulla lingua non può essere definito uno “tranquillo”, eppure ha dalla sua parte uno zoccolo duro di elettori fedelissimi. La sua influenza sul territorio non può essere messa in discussione. De Luca è uno dei pochi uomini uomini politici, forse l’unico, a non aver ancora perso contro Matteo Salvini sul campo della dialettica.

E così il presidente della Regione Campania comincia a preparare la mossa contro il leader della Lega Nord, dato che in orbita PD nessuno sembra potergli testa, tanto meno Zingaretti che fino a questo momento non è parso in grado di fare la voce grossa ed imporsi all’attenzione di stampa e popolo.

Una coalizione meridionalista in contrapposizione allo strapotere del Nord, alla “secessione dei ricchi”, a quell’autonomia che con queste premesse avrà l’effetto di allargare ulteriormente la forbice tra Nord e Sud. Mezzogiorno che continua a essere mercato privilegiato del Settentrione, il quale producendo beni e servizi che i meridionali, nei fatti, sono costretti ad acquistare, beneficia di un ritorno economico maggiore di svariati miliardi rispetto alle uscite verso la parte più povera del Paese.

L’obiettivo al momento è ottenere il secondo mandato alle prossime regionali. La lista civica Campania libera potrebbe allora diventare Sud libero, una denominazione decisamente più adatta a rappresentare le nuove idee che il governerà porterà avanti. Proposte che non saranno fondate sul cosiddetto “piagnisteo”, ma sulla voglia di fare e la propensione al lavoro, la vera anima di un Sud preda di pregiudizi duri a morire.

Vincenzo De Luca raccoglierà nomi variegati, da sinistra a destra passando per i moderati del centro, tutti con uno scopo comune: arginare l’avanzata leghista. Una sorta di minestra che, tuttavia, potrebbe funzionare: operazioni del genere spesso sono destinate a naufragare a livello nazionale (si veda ciò che sta accadendo tra M5S e Lega), ma a livello locale il discorso è diverso.

La vera incognita a questo punto riguarda Luigi de Magistris. Il sindaco di Napoli è avversario sia di Matteo Salvini, che di Vincenzo De Luca. Le sue possibilità di vincere alle regionali forse non sono alte, ma ricordiamo che era dato per spacciato anche quando ottenne il primo mandato da primo cittadino. Inoltre non si tratta di uno sconosciuto, anzi, dunque potrebbe prendersi una bella porzione di voti dagli elettori di sinistra che a De Luca farebbero davvero molto comodo.


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