Maxi blitz contro la camorra, 23 arresti. Indagato un portavoce della Lega Campania


Maxi blitz contro la camorra nella giornata di oggi. La DDA di Napoli ha coordinato le operazioni attraverso i quali 250 carabinieri hanno arrestato 23 persone che controllavano affari illeciti nel territorio della città di Avellino e la sua provincia. L’operazione è stata denominata Partenio 2.0 e prende le mosse da alcuni eventi allarmanti che si sono verificati negli ultimi tempi. Associazione per delinquere di tipo mafioso, usura, estorsione, detenzione di armi ed altro sono le accuse.

Altre 17 persone risultano indagate a piede libero, tra cui Sabino Morano, portavoce della Lega Campania. Si dovrà perciò aspettare la fine delle indagini affinché la situazione di Morano divenga più chiara.

“Un blitz anticamorra condotto nella mattinata di lunedì dalla Dda di Napoli e della Procura di Avellino ha portato all’arresto di 23 persone ritenute membri del nuovo clan Partenio. Diciassette gli indagati a piede libero, fra i quali Sabino Morano, portavoce della Lega avellinese. Complimentandoci innanzitutto con le forze dell’ordine per la brillante operazione portata a termine, c’è un dato importante da analizzare: il Carroccio, in Campania, è pieno zeppo di soggetti indagati e condannati e addirittura parenti di boss. In pochi mesi sono diversi i leghisti finiti nei guai con la legge. Da tempo denunciamo come fra le fila della Lega campana ci siano figure criminali e pericolose. Al di là delle avversità politiche, questa situazione può tramutarsi in un enorme pericolo per la comunità”.

Lo ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi.

“Quello di Morano è l’ennesimo caso. A fine settembre, sempre ad Avellino, fu arrestato Damiano Genovese: aveva in casa una pistola rubata con un colpo in canna. Era stato eletto ad Avellino con la Lega mentre suo padre Amedeo è da anni all’ergastolo perché ritenuto il capo del clan Partenio. Lo scorso anno era toccato a Bartolomeo Falco, ex consigliere comunale di Comiziano, accusato di detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantitativi di droga. Una situazione che di certo non può passare inosservata. Se Salvini non farà pulizia, ci penserà la magistratura. Si assuma la responsabilità – ha aggiunto Borrelli – assieme alla direzione centrale del partito, e analizzi uno ad uno i membri della Lega campana. Ci sono troppe figure losche con legami altrettanto loschi”.

Damiano Genovese,tuttavia, aveva lasciato il partito otto mesi prima dell’arresto. A sottolinearlo fu proprio Sabino Morano, che alla stampa disse: “Spero che Genovese possa chiarire presto la sua posizione, non avendo mai avuto problemi con la giustizia. Allo stesso tempo, però, posso dire che la vicenda non è collegabile alla Lega, in quanto da circa otto mesi Genovese non ne faceva più parte”.


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