Conte riferisce in Parlamento: “Agito subito. Dovevamo bilanciare gradualmente sacrifici e benefici”


Il premier Giuseppe Conte, dopo la conferenza di ieri in cui ha annunciato il contenuto del nuovo decreto, quest’oggi è andato in Parlamento per parlare con i rappresentanti dei diversi partiti. Il premier ha iniziato con un ricordo commosso delle tante vittime. Queste le sue parole:

“Un dolore per la nostra comunità. Non avremmo mai pensato di questi tempi di vedere immagini di carri con le bare piene di cittadini che sfilano per le strade. Permettetemi di rivolgere a quest’aula un grazie agli sforzi straordinari di tanti medici e di tutti coloro che rischiano la loro vita. Nei giorni scorsi mi ha scritto Michela, un’infermiera di Senigallia. Ancora non sono riuscito a rispondere, con grande dignità mi ha chiesto che i loro rischi non siano dimenticati quando l’emergenza sarà finita. Lo dico a nome del governo, e sono sicuro che tutti i membri del parlamento condividono, non ci dimenticheremo di voi e di queste giornate così stressanti. Stiamo combattendo un nemico invisibile, che entra nelle nostre case, e divide le nostre famiglie. Ci fa sospettare di mani amiche e ci ha condotto a una limitazione significativa degli spostamenti.

Questa emergenza sfida il nostro Paese in tutte le sue componenti, ci coinvolge tutti, nessuno escluso. Dal settore pubblico a privato, dalle istituzioni ai semplici cittadini. Il governo è pienamente consapevole che da ogni decisione discendono conseguenze di immane portata per la vita fisica dei singoli cittadini che condizioneranno anche il futuro. La storia domani ci giudicherà se siamo stati all’altezza. Ci saranno valutazioni su quello che potevamo fare e non abbiamo fatto. In molti hanno evocato le pagine sulla peste dei Promessi Sposi. Viene ricordato un antico proverbio, ci sarà un tempo per tutto. Oggi è il tempo dell’azione e della responsabilità, nessuno più fuggire. La responsabilità massima compete al governo. Per questo sono qui a riferire a voi. Il governo ha agito con la massima dedizione affrontando prima di altri le misure di massima precauzione, a partire dal 22 gennaio. Prima che l’Oms dichiarasse la pandemia”.

Il premier poi ricorda tutti i provvedimenti adottati.

“Abbiamo adottato vari provvedimenti cautelativi. La limitazione al contagio è stata da subito efficace. I primi provvedimenti adottati hanno permesso di individuare i focolai. Il primo caso è status scoperto il 21 febbraio a Codogno. Poco dopo altri 15 casi. Un altro focolaio è stato scoperto a Vo’. Io ero a Bruxelles, mi sono subito precipitato in Protezione Civile. Il giorno dopo ho disposto le misure per evitare il contagio. Le scelte sono state fatte in accordo con il Comitato Tecnico Scientifico per bilanciare tra sacrifici e benefici.

Abbiamo limitato le libertà personali, la prima volta da dopo la guerra. A differenza di altri noi nell’ordinamento non abbiamo scritto nulla a proposito di una emergenza. Ci sono stati troppi decreti dei singoli governatori e sindaci che hanno creato confusione. L’obiettivo era la limitazione del contagio e abbiamo cercato con un decreto di uniformare tutti i provvedimenti. Le terapie intensive sono passate in pochi giorni 5348 a 8370, con un incremento del 63%. I posti letto in pneumologia sono passati da 6 mila a 29 mila. Abbiamo attivato la Cross, spostando i pazienti in diverse Regioni. Abbiamo riconvertito 78 ospedali in Covid-Hospital. Abbiamo avuto 8 mila domande in 72 ore per 300 medici che saranno inviati nei prossimi giorni nelle zone più a rischio. Un primo gruppo già è stato inviato, con una prossima ordinanza trasferiremo 500 infermieri. Abbiamo stanziato 20 milioni di euro per aiuti finanziari. Le risorse stanziate servono per il personale medico sanitario incrementato di 220 unità del 2020 e la possibilità di assumere all’Inail altri 200 medici e 100 infermieri”.

Sulle misure economiche.

“Bisogna garantire liquidità alle imprese. Abbiamo disposto una moratoria sui prestiti per piccole e medie imprese. Abbiamo potenziato il fondo centrale di garanzia per oltre 100 miliardi. E altre misure. Sono previste forme di incentivi a imprese bancarie, industriali. Al fine di sostenere il sistema Paese abbiamo costituito un fondo per l’internazionalizzazione e misure per la funzionalità della polizia e forze armate. Interventi per la scuola e l’università dove dobbiamo investire in nome del futuro del Paese. L’impegno del governo trova nel decreto Italia solo un primo passo. Dobbiamo lavorare per semplificare la nostra pubblica amministrazione e burocrazia una volta che il Paese uscirà dall’emergenza. Sarà cruciale superare le rigidità strutturali che hanno impedito di far spiegare il potenziale dell’Italia, nel settore dell’edilizia. Dobbiamo essere preparati a sostenere qualsiasi situazione di emergenza. La ricerca è inestimabile ma dobbiamo garantire la disponibilità finanziaria dei Comuni per dare servizi migliori ai cittadini. Queste settimane di lotta ci hanno spiegato l’importanza dei ventilatori e dei dispositivi personali. Ci sono diverse aziende che hanno riconvertito con l’ok della Commissione Europea, in meno di 48 ore, le loro attività per costruire mascherine e materiale che ci serve. Stiamo preparando un nuovo documento ad aprile. La recessione è uno shock esterno e serve una risposta dell’eurozona senza la frammentazione di un mercato finanziario. La Commissione ha proposto di discostarci dai parametri del debito pubblico. La nostra comunità potrà uscirne vincitrice solo se le sue istituzioni sono rafforzate nel segno dell’unità. Non devono esserci frammentazioni. L’Italia sta lavorando a forme per costruire adeguate linee di difesa. Ho sollecitato risposte immediate portando avanti anche un’azione condivisa da altri capi di Stato. L’obiettivo della lettera è quello di ribadire che la pandemia sta provocando uno tsunami affrontato solo con misure straordinarie. Dobbiamo evitare un contagio di ritorno”.

Iniziano gli interventi dei parlamentari. Il primo a parlare a Davide Crippa, Movimento 5 Stelle, che sottolinea l’importanza di limitare l’aumento dei prezzi delle mascherine. Oltre che l’importanza degli aiuti di Stato per le aziende e la riduzione degli oneri. Oltre a sospendere i mutui, bisogna pensare anche agli affitti. Nuova risorse finanziare, senza nuovi cappi al collo, devono essere adottati dall’Europa. Ho una proposta: “per 5 minuti stacchiamo alle 12 gli smartphone e le tv, per ricordare tutti coloro che ci hanno lasciato e chi non ha avuto opportunità di salutare i pori cari”.

Parla ora l’onorevole Guido Guidesi, della Lega.

“Contiamo le sirene dell’ambulanza tutti i giorni. E’ l’unico rumore che le nostre comunità sentono da questa parte. Siamo stati i primi della zona rossa, ma siamo stati i primi a essere abbandonati. Siamo stati 30 ore in balia a capire quali fossero le restrizioni e il sostegno a cui andavamo incontro. Abbiamo dovuto interpretare il documento e poi l’interpretazione dell’interpretazione. Una prassi che va avanti ancora adesso. La Regione Lombardia si è occupata dell’emergenza sanitaria. Abbiamo fatto da soli. I sindaci le hanno scritto e non abbiamo mai ricevuto risposta. Il nostro modello poteva essere replicato in altre zone come Piacenza, la parte del decreto Cura Italia che riguarda la sanità è utile ma non capiamo perché arriva 15 giorni dopo il primo caso certificato di coronvirus”.


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