Conte: “Multa fino a 3 mila euro. Reclusione fino al 31 luglio? Assolutamente no”


Conferenza a sorpresa di Giuseppe Conte. Dopo l‘ultimo bollettino della Protezione Civile che anche oggi registra ben 743 morti e un trend leggermente in calo per quanto riguarda il numero dei contagi, il premier è intervento con una diretta su Facebook spiegando il contenuto del nuovo decreto.

La bozza era già circolata questa mattina e parlava di misure restrittive da prendere di mese in mese a seconda dei dati sui contagi. Queste le parole del premier:

“E’ un decreto che riordina un poco la disciplina dei provvedimenti adottati. Il nostro assetto ordinamentale non prevedeva questa emergenza, con i dpcm abbiamo uno strumento flessibile che ci consente di dosare le misure di contenimento e di mitigazione del rischio in funzione della diffusione del contagio. Con questo decreto abbiamo regolamentato i rapporti tra governo e Parlamento. Ogni iniziativa deve essere trasmessa ai presidenti delle Camere e che io vada a riferire periodicamente, ogni 15 giorni, sulle misure adottare in modo da consentire ai rappresentanti del popolo di essere edotto su quanto fatto.

Abbiamo regolamentato i rapporti tra interventi del governo e le regioni, lasciamo che i presidenti possano adottare anche provvedimenti restrittivi più restrittive e severe, rimane però un invito alla omogenietà. Per quanto riguarda le sanzioni, abbiamo introdotto una multa da 400 euro a 3 mila euro. Alla sanzione prevista della contravvenzione si sostituisce questa multa. Sono orgoglioso della razione degli italiani nel rispetto delle prescrizioni, le forze dell’ordine stanno verificando e facendo controlli. Se tutti rispettano le regole possiamo uscirne prima. Assisto all’indebita diffusione della bozza che è una versione superata, abbiamo apportato altre modifiche non tenete conto di quella. Assolutamente no, non prolungheremo fino al 31 luglio. A fine gennaio abbiamo deliberato lo stato d’emergenza nazionale per uno spazio di 6 mesi un attimo dopo che l’Oms la proclamasse pandemia. Questo non significa che le misure restrittive saranno prorogate, quello è lo spazio dell’emergenza. Siamo pronti in qualsiasi momento ad allentare la morsa e superarle. Siamo fiduciosi che ben prima di quella scadenza ipotizzata si possa tornare alle nostre abitudini di vita, anzi migliori abitudini. Sono convinto che questa prova ci renderà migliori. Siamo presi da un tram tram frenetico, in queste giornate abbiamo più tempo per riflettere”.

Ora tocca alle domande dei giornalisti, in video-collegamento.

“Ripeto e ci tengo a chiarirlo. La data del 31 luglio non è la data delle attuali misure restrittive, confidiamo di ridurle molto prima. E’ stata stabilita il 31 gennaio. Per le sanzioni, la multa va fino a 3 mila euro. Nel caso in cui la violazione sia stata compiuta con un veicolo (motorino, macchina), la sanzione è aumentata fino a un terzo. Non c’è il fermo amministrativo. Per quanto riguarda le Regioni, la Sanità è di competenza regionale e stiamo facendo uno sordo incredibile per supplire alle carenze. Non possiamo che procedere in accordo con loro. Ma la competenza sulle misure restrittive deve essere dello Stato altrimenti si genera confusione nella popolazione. Lasciamo però la possibilità di adottare misure più restrittive se i casi aumentano”.

Per quanto riguarda lo sciopero delle aziende.

“I sindacati sanno che le porte di Chigi e dei vari ministeri sono sempre aperte. Lavoro con loro, ci siamo incontrati tantissime volte. Serve il confronto con tutte le parti sociali e loro rappresentano gli interessi di categoria ma la responsabilità delle decisioni spettano al governo. Quando abbiamo adottato la chiusura delle attività produttive abbiamo chiesto un incontro con i sindacati e con loro lavoriamo. Decidere di chiudere interi comparti, decidendo quali sono le attività essenziali e quali no, è una situazione complicatissima. L’Italia non ha mai affrontato questo tipo di situazione. Non c’è una certezza e un’unica soluzione. Stiamo facendo aggiustamenti  mano a mano.Se noi oggi mangiamo del cibo nel supermercato c’è una base di polistirolo, una pellicola trasparente, insomma diverse attività produttive. Mi auguro che non ci siano scioperi. Mi auguro anche nei distributori di carburanti. Dobbiamo garantire l’approvvigionamento di tutti i servizi essenziali. Garantisco per il rifornimento del carburante”.

Precetterete i dipendenti?

“Non arriveremo a questo. Ho visto nel mondo sindacale un grande senso di responsabilità e comunità. Dobbiamo assicurare sicurezza nei luoghi di lavoro. Siamo stati 18 ore a Palazzo Chigi per sottoscrivere il protocollo di sicurezza anti-contagio. Per i rifornitori di carburante, la ministra De Micheli adotterà un’ordinanza sugli orari di apertura e questo è per venire incontro a loro. E’ chiaro che in questo momento dobbiamo presidiare le attività essenziali”.

Sul numero esiguo dei tamponi effettuati.

“E’ difficile avere il numero esatto dei contagiato. Ci sono molti asintomatici. Il dibattito è aperto nella comunità scientifica, non sono uno scienziato. Abbiamo sempre seguito le indicazione del Comitato Tecnico Scientifico, abbiamo sposato le loro indicazioni e quando ci hanno suggerito un modus operandi non abbiamo mai disatteso le loro indicazioni. Non cambiamo la modalità di conteggio dei contagiati e di procedura nei tamponi. Gli italiani sono amanti della loro democrazie ed è impensabile non abbracciare la linea della trasparenza e chiarezza”.

Sul rapporto con le Regioni e i poteri dei governatori.

“Affiancato dal ministro Speranza e Boccia abbiamo pensato a dare autonomia. Non è pensabile un atteggiamento autoritativo dello Stato. E’ preferibile la strada della collaborazione. Siccome la competenza della Sanità è in mano delle Regioni avocare le competenze dello stato rispetto agli assessorati regionali sarebbe qualcosa di poco funzionale. Questa modalità di procedere sta dando risultati. Abbiamo riconvertito 78 ospedali come covid-hospital, abbiamo portato le unità di terapia intensiva da 5 mila a 8 mila e 370 in pochi giorni. Di sub-intensiva da 6 mila a 26.169″. 

Sulle dichiarazioni di Arcuri che chiede di rimanere a casa, soprattutto al Sud.

“Stiamo già utilizzando l’esercito. Pensiamo al personale medico militare negli scenari di assoluta crisi che si trasferiscono in base alla necessità in ogni ospedale. Abbiamo pattuglie dell’esercito nell’operazione strade sicure, li stiamo convertendo. Però le forze dell’ordine hanno fatto tantissimi controlli. Ora con la multa più onerosa, abbiamo gli strumenti per controllare meglio. I cittadini non devono pensare che la tenuta dell’ordine pubblico deve essere affidata dalla militarizzazione dei centri abitati. Ci sarà l’esercito, ma già adesso la situazione e il controllo dell’ordine pubblico avviene in modo efficace”.

 

 

 


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