L’Italia prepara la rapina al Sud: 75 miliardi del Recovery Fund dirottati al Nord


Da mesi stiamo cercando di tenere alta l’attenzione sul Recovery Fund ed in particolare sulla ripartizione dei 209 miliardi che l’Unione Europea ha riservato all’Italia. Più volte politici e Governo hanno parlato della clausola del 34% per il Mezzogiorno, compreso Giuseppe Provenzano il quale, essendo il ministro per il Sud, dovrebbe ben sapere che quel 34% non è abbastanza.

Quella percentuale prende come riferimento infatti la popolazione del meridione d’Italia, la quale è appunto il 34% del totale del Paese. La legge italiana prevede che quella clausola sia rispettata nei piani di investimento, tuttavia non è praticamente mai stata rispettata. Il Sud è stato praticamente sempre penalizzato: la Svimez parla di 60 miliardi all’anno dirottati al Nord, un rapporto Eurispes di 840 miliardi dirottati dal 2000 al 2017. Il gap già esistente tra le diverse aree della nazione si è sempre più allargato soprattutto grazie alle politiche padanocentriche.

Ma veniamo adesso al Recovery Fund: l’Europa ha suddiviso i 750 miliardi totali stanziati secondo tre criteri: popolazione, reddito pro-capite e tasso medio di disoccupazione negli ultimi 5 anni. Stando al criterio della popolazione, all’Italia toccherebbero solo 95 miliardi: come si arriva a 209, la fetta più consistente? Il reddito pro capite al Sud è mediamente circa la metà rispetto al Nord, 17mila contro 33mila euro, mentre la disoccupazione che a livello nazionale è del 9,7%, al Sud si attesta a livelli drammatici con quella giovanile anche oltre il 40%. Perciò quei 114 miliardi aggiuntivi sono stati concessi proprio per ridurre la distanza tra le aree del Paese: al Sud non spetta solo il 34%, ma molto di più, visto che per superare un gap bisogna dare di più a chi è messo peggio.

Facciamo quindi due conti: di quei 95 miliardi, secondo la clausola del 34% al Sud spetterebbero 32,3 miliardi; a questi si devono aggiungere i 114 di cui abbiamo parlato, arrivando a 146,3 miliardi di euro. L’Italia, però, vuole riservare al Sud il 34% dei 209 totali, ossia 71,06 miliardi. Ne consegue che lo scippo ammonta a 75,24 miliardi.

Questo ragionamento  – che in realtà non è solo un ragionamento, ma un obbligo imposto dall’Europa – però non interessa né al Governo italiano, ministro Provenzano incluso, né ai parlamentari che con tutta probabilità oltre a non averci capito un tubo del Recovery Plan sono pure disinteressati o, peggio, devono stare in silenzio a causa di logiche di sistema. È così allora che l’Italia prepara un’ulteriore rapina ai danni dei meridionali, nel silenzio pressoché totale di politici, media e degli stessi cittadini, passivi e distratti. Potrebbe essere l’ultima speranza che ha il Sud per non morire, noi ce la stiamo facendo sfuggire.


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