Governo Draghi, l’Italia della Cultura nelle mani dei leghisti: tra strafalcioni e gaffe


La squadra Draghi ormai si è formata nella sua interezza con la nomina anche dei vari sottosegretari al Governo. 11 poltrone vanno ai 5 Stelle, primo gruppo in Parlamento, 9 alla Lega, 6 al Pd e a Forza Italia, due per Italia Viva. Un incarico a testa per i partiti piccoli e quindi Leu, +Europa, Centro democratico e anche Noi con l’Italia. Tra i sottosegretari della Lega spiccano nomi che hanno già fatto discutere in passato come Lucia Borgonzoni (sottosegretario ai Beni Culturali) e Rossano Sasso (all’Istruzione). Tra ammissioni nel leggere poco e nulla nella propria vita e citazioni di Topolino, l’Italia sotto i politici leghisti non sembrerebbe essere, a leggere i commenti di molti utenti, in ottime mani specialmente nel settore chiave: la cultura.

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Chi sono Lucia Borgonzoni e Rossano Sasso

La Borgonzoni, uscita sconfitta dalle ultime regionali contro Stefano Bonaccini in Emilia Romagna, torna a fare il sottosegretario alla cultura, dopo aver già ricoperto lo stesso ruolo nel governo Conte I. Ora la leghista sarà l’unico sottosegretario nel ministero guidato da Dario Franceschini.

In passato però la senatrice aveva fatto molto parlare di sé per una sua esternazione diventata poi famosa: “Leggo poco, studio sempre cose per lavoro. L’ultima cosa che ho riletto per svago è Il Castello di Kafka, tre anni fa. Ora che mi dedicherò alla cultura magari andrò più al cinema e a teatro” – disse mentre ricopriva il ruolo sotto il Governo Conte.

Non proprio un’uscita felicissima. Così come quella di Rossano Sasso, leghista barese nominato sottosegretario all’Istruzione. Su Twitter, nella giornata di oggi, è andata in tendenza la parola “Topolino“, legata proprio a Sasso. Parrebbe infatti che qualche giorno fa, sui propri canali social, abbia citato quella che secondo lui sarebbe dovuta essere una frase tratta dall’Inferno di Dante Alighieri. Peccato che la frase da lui citata non era del Sommo Poeta ma bensì di una parodia di Topolino della Divina Commedia.

Il post però non è più presente sul profilo Facebook del neo sottosegretario, forse cancellato dopo le prime polemiche e commenti negativi. A documentare il tutto ci ha pensato però la pagina Twitter “Perché è in tendenza?”.

 


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