Sangiuliano a Napoli, la prima visita da Ministro. La ricetta per la città: “Servono parcheggi e trasporti”

Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano


Napoli è la prima città visitata da Gennaro Sangiuliano, il nuovo Ministro della Cultura del Governo Meloni che si è appena formato. Non una scelta casuale: Sangiuliano è nato a via Foria, a due passi dal Museo Archeologico Nazionale, che sarà proprio la seconda tappa del suo tour istituzionale dopo la casa di Benedetto Croce.

Gennaro Sangiuliano, direttore uscente del TG2, è uno studioso di Benedetto Croce: “Sono un ammiratore ed un piccolo studioso del suo pensiero – ha affermato – Quella di oggi è peraltro una data significativa. Sappiamo tutti che è il 28 ottobre, l’anniversario della marcia su Roma e Benedetto Croce fu l’autore del Manifesto degli intellettuali antifascisti”.

Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in visita a Napoli

Il Ministro è stato intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, dove ha parlato dei temi che riguardano la città di Napoli.

“Napoli è per dimensione storica una delle più rilevanti città al mondo, uno scrigno di cultura – ha detto Gennaro Sangiuliano – Spesso non si ha piena consapevolezza della sua storia millenaria. Basti pensare alle testimonianze della Magna Grecia. Io la cultura di Napoli l’ho respirata sin da bambino, sono nato accanto al Museo Archeologico Nazionale e ritengo sia mio dovere spendermi per la città”.

Sangiuliano bacchetta Manfredi: “È sorprendente che Napoli non abbia l’assessorato alla Cultura”

La presenta del Ministro della Cultura a Napoli non può non far pensare, di converso, all’assenza di un assessorato apposito a Palazzo San Giacomo. Il Comune di Napoli si serve di una cabina di regia esterna, un privato che gestisce tutto su mandato del sindaco Gaetano Manfredi. “L’ho saputo – le parole del Ministro della Cultura – Mi sembra sorprendente per una città che è una capitale mondiale della cultura ma devo ancora studiare gli aspetti e le ragioni di questa scelta. I privati è bene che collaborino con idee e proposte e che finanzino la cultura però credo che la direzione delle politiche culturali debba appartenere allo Stato, inteso in tutte le sue articolazioni compresi gli enti locali, che secondo una visione crociana può garantire autonomia e cultura dell’arte, evitare che sia asservita alla politica e si muova secondo principi interni di creatività e coerenza”.

Sull’Albergo dei Poveri

Altro tema è l’Albergo dei Poveri, il palazzo monumentale più grande d’Europa. Da tantissimo tempo si parla della sua rivalutazione, ma attualmente è pressoché lasciato nel degrado: al suo interno non solo vi è un parcheggio abusivo, ma una sua parte è stata occupata da cittadini in emergenza abitativa. “L’Albergo dei Poveri è opera che testimonia un’epoca splendente per Napoli – continua Sangiuliano – lo conosco bene fu progettato da Ferdinando Fuga su richiesta di Carlo III di Borbone in un momento di grande rinnovamento per la città grazie al Ministro Bernardo Tanucci. Noto però che da decenni si parla del suo rilancio e che alle parole non seguono i fatti”.

Una piccola ricetta, infine, per far sì che Napoli possa puntare forte sulla cultura: “Rendere fruibile e bene il suo patrimonio. Occorrono parcheggi, accessi per disabili, trasporti pubblici, una politica per coinvolgere anziani e studenti”.


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