Gragnaniello: “Voci su Mia Martini inventate da mezze calzette. La conquistai così…”


Mia Martini era innamorata di Napoli e la cosa è dimostrata dalle tante interpretazioni in lingua napoletana. Tanti anche i suoi amici napoletani che a più di vent’anni dalla tragica scomparsa non smettono di ricordarla con affetto. Tra questi c’è Enzo Gragnaniello che oltre ad “affiancarla” ha scritto anche diversi testi per Mimì. Alla vita della cantante calabrese è stato dedicato un film, interpretato da Serena Rossi, andato in onda sulla Rai. La pellicola ha messo ancora una volta in evidenza quella che è stata l’esistenza tormentata di Mia Martini, spesso bersaglio di ingiurie che hanno finito con il distruggerle la vita.

Sul film, Gragnaniello, intervistato da Fanpage, ha detto: “La cosa importante è che hanno parlato di Mimì, quello che interessa è la verità, riscattarla, io lo sapevo che prima o poi la verità sarebbe venuta fuori. Il film si è ridotto a quello che hanno voluto far sapere, senza spiegare quel momento importante in cui due impresari napoletani la portarono a Napoli, quando stava veramente giù: loro presero a cuore la sua storia, mi chiamarono e mi invitarono a vedere un suo spettacolo“.

Correva l’anno 1985 e Gragnaniello “conquistò” la Martini con una “pasta e fagioli” prima di cucirle addosso il testo di “Donna” poi finito nell’album della più nota “Tu che sei diverso”. Il film, però, è stato anche l’occasione per tornare a parlare di quella etichetta che per anni l’ha accompagnata: circolava, infatti, la becera voce che la cantante portasse sfortuna. Una vicenda denunciata anche da Biagio Antonacci, ma che il cantante partenopeo così ha commentato: “Nessuno veniva direttamente da me, neanche all’inizio, a dirmi una cosa del genere, qualcuno lo diceva in maniera indiretta“.

Se qualcuno fosse venuto da me a dirmi qualcosa – ha ancora spiegato – sarei stato anche capace di dargli addosso, perché di fronte a un’artista immensa come lei era assurdo. Tra l’altro molte di quelle voci sono state messe in giro dalle mezze calzette, quelli che non avranno mai bene, nella vita (…) Comunque lo sapevano che all’epoca ero un tipo che non aveva problemi a prenderti anche a schiaffi se dicevi una cazzata come quella, quindi non esageravano anche perché sapevano bene qual era il mio amore per lei“.


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