Giulio Tarro: chi è il virologo che scoprì la causa del male oscuro di Napoli


Il vaccino per il Coronavirus potrebbe essere inutile“, queste sono le parole che a loro tempo hanno acceso un grande dibattito. A pronunciarle è stato il virologo Giulio Tarro: scopriamo meglio chi è.

Giulio Tarro è siciliano, è nato a Messina il 9 luglio del 1938. Ha terminato i suoi studi in Medicina a Napoli, alla Federico II, dopo averli iniziati nella sua città natale. È stato allievo di Sabin (il virologo cui si deve il vaccino contro la poliomielite).

La carriera universitaria è una di quelle più brillanti in assoluto. Massimo dei voti, lode e miglior tesi fanno di lui un prodigio della medicina. Un prodigio che però l’Italia non può godersi a pieno, perché Tarro decide di proseguire la sua carriera in America.

In territorio americano consegue grandi risultati grazie ad alcune scoperte e lavori, tra cui le ricerche per il cancro del Children Hospital (1965-68). Tarro diventa inoltre un antesignano della diagnosi e della terapia immunologica dei tumori, e il coordinatore dell’ipertermia extracorporea in pazienti con epatite C per il First Circle Medicine di Minneapolis.

Il virologo Tarro ha scoperto anche la causa del cosiddetto “male oscuro di Napoli”, isolando il virus respiratorio sinciziale nei bambini affetti da bronchiolite. Insomma, il grande valore mostrato durante gli studi accademici lo ha dimostrato anche dopo l’università, esercitando la sua professione. Tant’è vero che le sue scoperte gli sono valse due nomination al Nobel per la medicina.

La sua carriera gli ha regalato tantissime emozioni: oltre all’onore di aver fatto alcune importanti scoperte e la nomination al Nobel, ha vinto anche tanti altri premi e ha ottenuto diverse onorificenze, come lauree honoris causa e la nomina come Ministro della sanità nel 2015.

Giulio Tarro, all’età di 82 anni, è naturalmente in pensione, ma interviene non di rado nelle questioni di medicina come il vaccino sul Coronavirus. A questo proposito il virologo ha manifestato tutti i suoi dubbi. Ma Tarro non è nuovo alla critica del sistema sanitario italiano.

Come riporta un articolo di Repubblica del 2003, Giulio Tarro dichiarò: “Quando a Cincinnati presi il grant mi chiesero, vai in Italia o rimani qui. Il mio errore fu di tornare. Nel nostro paese la ricerca è angariata da problemi di burocrazia, da una grande disorganizzazione, dalla totale mancanza di meritocrazia e dall’esistenza di una soffocante gerontocrazia.

Ma tralasciando queste critiche, Giulio Tarro era e rimane uno dei più grandi luminari della medicina italiana e mondiale.


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