Mancini stregato dal San Carlo: “Ogni volta che sono a Napoli visito il teatro più bello del mondo”


“Ogni volta che sono a Napoli non posso mancare di visitare il teatro più bello del mondo“. È stregato dal San Carlo, Roberto Mancini. In occasione della partecipazione a EDIT Napoli, la fiera del design d’autore, il commissario tecnico della nazionale italiana ha rispettato l’abitudine di recarsi presso il teatro lirico più antico del mondo ancora in attività, sul cui modello sono stati costruiti La Scala di Milano e La Fenice di Venezia.

Il rapporto tra Napoli e Mancini è particolarmente buono. Nota è l’eleganza del tecnico, il quale per il suo abbigliamento ha scelto proprio un sarto partenopeo, Dario Marigliano. Quest’ultimo afferma anche che l’ex attaccante degli anni d’oro della Sampdoria ama addirittura scambiare qualche parola in napoletano.


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Altro celebre estimatore del San Carlo era lo scrittore Stendhal, di cui è molto celebre quanto scrisse del teatro: “La prima impressione è d’esser piovuti nel palazzo di un imperatore orientale. Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita. Niente di più fresco ed imponente insieme-qualità che si trovano così di rado congiunte. Questa prima serata l’ho tutta dedicata al piacere: non trovo la forza di criticare. L’apertura del San Carlo era uno dei grandi scopi del mio viaggio, e, caso unico per me, l’attesa non è stata delusa”.

Il Teatro di San Carlo: il più antico al mondo

Il Real Teatro di San Carlo fu inaugurato il 4 novembre 1737 e fu intitolato al santo grazie alla devozione di Re Carlo di Borbone, diventato sovrano di Napoli e di Sicilia soltanto tre anni prima. Egli diede l’impulso a una serie di interventi economici, sociali e architettonici che resero Napoli una delle capitali più belle ed importanti d’Europa, dai numerosi monumenti ed edifici maestosi. Su tutti la Reggia di Caserta, la Reggia di Capodimonte e la Reggia di Portici. Grazie a lui furono avviati anche gli scavi nei siti di Ercolano e Pompei, grazie ai quali la capitale divenne la meta prediletta del Gran Tour ed ispirò l’arte per oltre mezzo secolo attraverso la corrente del Neoclassicismo.


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