Caos sulla Circumvesuviana


Momenti duri per turisti e viaggiatori partenopei (ed in particolare per tutti gli abitanti dei Paesi Vesuviani) che anche oggi potrebbero rischiare di rimanere senza trasporti.

Come si legge sul sito Il Mattino, nonostante le soppressioni siano diminuite rispetto a lunedì, quella di ieri è stata comunque una giornata molto difficile per chi si è spostato con i treni della ex Circumvesuviana. La protesta dei capitreno, che si rifiutano di fare le ore di straordinario e quindi di coprire tutti i turni di lavoro previsti, è continuata e potrebbe andare avanti anche oggi. Ma l’Eav ha anche lanciato un avvertimento ai dipendenti: «Ci riserviamo di perseguire comportamenti non conformi a quanto previsto dal diritto allo sciopero». Insomma, l’azienda ora potrebbe passare all’attacco e contestare la legittimità dello stato di agitazione indetto dalla Faisa Cisal.

«L’azienda si scusa con gli utenti per i disagi determinati dall’azione di alcune sigle sindacali autonome. L’Eav si adopererà per rimuovere, per quanto nelle proprie possibilità, situazioni di disagio nei luoghi di lavoro», è scritto nel comunicato della società di trasporti. Si profila un braccio di ferro, dunque, anche perché ieri le trattative con i sindacati autonomi, Orsa e Cisal, non sono andate a buon fine. E Luciano Graziano della Cisal sottolinea: «Il nostro rifiuto dello straordinario è legittimo, non c’è alcuna violazione della legge». In ogni caso, ieri il caldo asfissiante ha fatto la sua parte assieme alla casualità delle cancellazioni, che ha determinato lunghi «buchi» nell’arco dell’intera giornata. E così è capitato che sulle tratte Sarno–Ottaviano e Nola-Baiano ci siano state fino a tre soppressioni consecutive, con i pendolari ad aspettare più di un’ora e mezza che arrivasse un treno. Ovviamente i pochi convogli in partenza sono stati immediatamente presi d’assalto dai pendolari e al terminal di porta Nolana si sono registrate scene di panico e momenti di tensione. «Molte persone, soprattutto anziane, si sono sentite male» denuncia Francesco Emilio Borrelli dei Verdi.

Alla fine le corse soppresse sono state 32 e il futuro non promette nulla di buono. Sono gli stessi sindacati a confermarlo. Dicono quelli della Cisal: «Con l’azienda abbiamo dialogato senza ottenere nessuna certezza, nemmeno sulla data dello stipendio. Non ci fermeremo». Quelli dell’Orsa, invece, proseguono la vertenza per un altro fronte caldo, quello della mancata erogazione dei tickets e della prima tranche del contratto collettivo nazionale di lavoro. Il sindacato ha avviato la procedura di raffreddamento, passaggio indispensabile per la proclamazione di un eventuale sciopero. Ora le parti saranno chiamate in Prefettura a discutere della questione e, se non dovesse arrivare un accordo, potrà essere fissata l’astensione dal lavoro. «Abbiamo chiesto di sapere a quanto ammonta il debito nei confronti della società che eroga i tickets, ma non abbiamo ottenuto risposte. Crediamo che quello dell’azienda sia un comportamento poco trasparente», dice Luca Del Prete.

Intanto stanno muovendosi pure i pendolari. I comitati spontanei nati su Facebook, che in passato pure avevano fatto sentire la loro voce, stanno programmando un’assemblea – conferenza stampa per venerdì mattina, alla stazione di porta Nolana.


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