Napoli, Polizia Penitenziaria: un agente trovato morto impiccato


Napoli – Dopo la notizia di due giorni fa, del suicidio di una guardia giurata di Giugliano, un’altra tragedia ha colpito il personale della Polizia Penitenziaria: un poliziotto penitenziario, in servizio al carcere di Poggioreale, a 51 anni si è tolto la vita impiccandosi nella propria casa. L’uomo era sposato e aveva due figli.

In merito a questi due atti suicida è intervenuto Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, dichiarandosi preoccupato per questi due suicidi avvenuti a breve distanza e ha sottolineato come lo stress lavorativo colpisce non solo persone deboli e indifese ma anche chi svolge queste professioni, cosiddette “d’aiuto”.

Spesso, infatti, questi lavoratori, come riferisce Capece “si ritrovano soli con i loro vissuti, demotivati e sottoposti ad innumerevoli rischi e ad occuparsi di vari stati di disagio familiare, di problemi sociali di infanzia maltrattata ovvero tutto quel mondo della marginalità che ha bisogno, soprattutto, di un aiuto immediato sulla strada per sopravvivere”.

E dunque, conclude il segretario del SAPPE, “non si può lavarsi la coscienza istituendo un telefono che può essere contattato da chi, in tutta Italia, si viene a trovare in una situazione di particolare disagio”, diventa invece necessario, continua Capece “strutturare un’apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria”.


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