Rapporto 2019 sull’inquinamento atmosferico: Napoli è quarta in Italia per polveri sottili



Dopo i dati diffusi da Legambiente e Ferrovie dello Stato sull’emergenza smog a Napoli, la situazione del capoluogo campano continua ad apparire preoccupante. La giornata del 17 aprile ha visto infatti la presentazione del Rapporto MobilitAria 2019, uno studio condotto da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) in collaborazione con OPMUS ISFOR, riguardante la qualità dell’aria nelle 14 città metropolitane d’Italia: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia.

Nonostante il rapporto evidenzi un generale miglioramento della qualità dell’aria nel nostro paese, non possiamo non dirci preoccupati dagli alti livelli di sforamento dei limiti giornalieri di PM10 individuati in alcune città. I giorni di superamento dei limiti previsti dalla Direttiva Europea, infatti, non dovrebbero essere superiori a 35, ma più di una città metropolitana d’Italia non ha rispettato nemmeno questa regola. Tra queste, il triste primato per l’inquinamento atmosferico se lo aggiudica Torino, con 89 giorni di sforamento, seguita da Milano (79 giorni) e Venezia (63 giorni). Al quarto posto troviamo Napoli, con ben 50 giorni di sforamento.

Un dato che non può non accrescere l’emergenza smog già tanto sentita nella città partenopea. D’altra parte, possiamo sperare che la situazione emersa dal rapporto spinga a proporre ulteriori misure per rendere Napoli una città sempre più vivibile. Se da una parte è ben noto il malfunzionamento dei mezzi pubblici nel capoluogo campano, dall’altra fanno ben sperare una serie di iniziative a favore della mobilità sostenibile, come l’aumento delle corse della Linea 1 previsto per la fine dell’anno.


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