Non c’è pace per Maurizio De Giovanni, ennesimo furto ai danni della sua famiglia

maurizio de giovanni


Non è un anno particolarmente fortunato per lo scrittore Maurizio De Giovanni e la sua famiglia. In questo 2019, infatti, l’autore de I bastardi di Pizzofalcone ha subìto il furto di due motocicli, mentre i figli Roberto e Giovanni sono stati vittima di un tentativo di furto d’auto e uno di rapina a mano armata di moto (ai danni di Roberto) e un furto in casa (Giovanni).

A raccontarlo è Giovanni De Giovanni in lungo post su Facebook, dove nonostante questa difficile situazione ribadisce come tutti e tre siano orgogliosi di aver scelto di vivere a Napoli, anche se altre città offrivano di più in termini lavorativi o di formazione.

“Abbiamo letto con attenzione lo sfogo contenuto in un post su Facebook pubblicato da Giovanni De Giovanni, figlio del noto scrittore Maurizio, in seguito all’ennesimo furto subito dalla sua famiglia. Condividiamo totalmente le sue parole. Come lui pensiamo che sia arrivato il momento della svolta. Basta barbarie, basta inciviltà, basta degrado. Occorre ripartire dai giovani migliori.

“Servono le loro energie e capacità per creare un nuovo blocco sociale che possa porsi in contrapposizione ai mali di Napoli partendo anche dalle piccole illegalità e prepotenze. Le persone oneste devono assumersi la responsabilità di farsi portatori dei valori fondanti della civiltà, ribellandosi a chi quotidianamente svilisce il territorio attraverso comportamenti deprecabili e maleducazione. La tolleranza verso i fenomeni delinquenziali ha fatto in modo che criminali e incivili si sentissero di fatto padroni della città”.

Lo affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore de “La Radiazza” su Radio Marte Gianni Simioli.

“Condividiamo anche la sua analisi sull’importanza di stimare e stimolare chi è realmente interessato a cambiare le cose, invece di additarlo come ‘Masaniello’. La pretesa di comportamenti civili e onesti è alla base dell’evoluzione di una comunità. Fino a quando l’accettazione passiva dello status quo e gli atti di inciviltà, anche quelli più semplici, persisteranno, sarà difficile immaginare un futuro roseo per questa terra ed estirpare la criminalità e illegalità”.


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