Napoli, la madre della ragazza vittima di bullismo: “I social devono essere vietati ai minorenni”


Napoli – bullismo su internet. Il cyberbullismo – bullismo fatto dietro gli schermi di telefoni e pc – purtroppo sta diventando una grossa piaga sociale. A Napoli una ragazzina di 12 anni è stata vittima di bullismo da parte di coetanei, e le minacce l’hanno costretta al ricovero in ospedale.

A parlare in un’intervista a Il Corriere del Mezzogiorno è la madre della ragazza, che prima di sporgere denuncia aveva tentato inutilmente un dialogo con i ragazzi e i loro genitori, ricevendo a sua volta insulti e minacce di morte.

Dove e quando è iniziato tutto con i bulli – “Lo scorso marzo: lui frequentava la stessa palestra, lei la stessa scuola, al Vomero. Nel quartiere i ragazzi della stessa età si incontrano spesso negli stessi luoghi. Si tratta di due ragazzi problematici, soprattutto il maschio: fuma, beve, è seguito dai servizi sociali

Quando ho capito che quei due ragazzi non erano sereni e non regalavano serenità a mia figlia ho cercato di interrompere i loro contatti: immagino che questo abbia scatenato la loro reazione scomposta. Asia, che pure è una ragazzina forte e strutturata, mi ha chiesto aiuto

Cosa è successo – “Hanno cominciato a insultare pesantemente mia figlia e a pubblicare foto nelle quali lei appariva in sovrappeso o comunque non al top. Ho rintracciato solo la madre del ragazzo, la quale, anziché prodigarsi per calmare le acque, si è mostrata del tutto indifferente: mi ha risposto che, per quanto la riguardava, le fotografie di mia figlia erano pubbliche e dunque suo figlio non le avrebbe rimosse come io avevo chiesto. Non solo: dopo questo colloquio i due ragazzi si sono incattiviti ancora di più. E se la sono presa anche con me, che nei loro confronti sono stata sempre gentile e leale.

La ragazza ha postato fotografie in cui mangiava di gusto, asserendo che Asia non avrebbe potuto permetterselo. Tutti e due hanno cercato di allontanarla dagli altri amici: una cosa che a quell’età può essere pericolosa. Hanno creato dozzine di falsi profili su Instagram, uno più inquietante dell’altro. Nei miei confronti sono piovuti insulti pesantissimi e irriferibili.

Asia li ha ammoniti che le chat sarebbero state consegnate alla Procura minorile: la reazione è stata una valanga di insulti osceni. Non le dico quando le agenzie hanno raccontato l’accaduto e i siti le hanno rilanciate. Anche adesso, in questo momento, stanno minacciando mia figlia. Sono anche sciocchi, perché nei video e nelle foto ci sono le loro facce. Perché io so perfettamente chi sono e dove abitano: nella denuncia ho fornito tutti i loro dati“.

Come mai la denuncia pubblica – “Perché sono fermamente convinta che i social debbano essere vietati ai minorenni, troppo spesso non in grado di gestirli. Al di là di quello che è capitato a mia figlia leggo e vedo cose assurde se non addirittura pericolose

Come sta Asia adesso – “Si è sentita male e ho dovuto accompagnarla in ospedale. Per fortuna si è ripresa, perché è una ragazzina forte e sa che la sua famiglia la protegge, ma non riesce a mangiare normalmente e preferisce non uscire di casa


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