G8 delle Residenze Reali: promossa la Reggia di Caserta, rimandata la città


La Reggia di Caserta ha ospitato il 6 e 7 aprile 2017, per la prima volta, il G8 delle residenze reali europee riunite sotto la sigla dell’Arre (Association des Rèsidences Royales Europèennes ). La due giorni ha avuto un esito molto positivo sia sotto il punto di vista di quelle che saranno le programmazioni future dell’Aree per la condivisione di obiettivi comuni, sia sotto il punto di vista nella apprezzamento nei confronti del palazzo vanvitelliano.

I 14 rappresentanti dei musei delle residenze reali hanno risposto a un questionario proposto loro dalla direzione della Reggia di Caserta; secondo quelli che sono stati i voti di ogni singolo rappresentante nei confronti del palazzo reale c’è stata un apprezzamento unanime, soprattutto per quello che riguarda l’ospitalità e l’organizzazione.

Non è andato allo stesso modo per la città di Caserta che ha avuto dei rilievi legittimi e condivisibili, peraltro sottolineati più volte da altri organismi accreditati, non è piaciuta per niente, difatti, la difficoltà di poter raggiungere la Reggia con i mezzi pubblici, il traffico caotico e sempre la assenza di mezzi pubblici, questa volta per girare la città.

Grande soddisfazione ovviamente dei vertici della Reggia e del manager Mauro Felicori per l’apprezzamento alla residenza borbonica, nei prossimi giorni il manager bolognese, sul modello di Versailles , ha intenzione di lanciare il “passaporto artistico”: un pacchetto di agevolazioni concessi a gruppi con la possibilità di cumulare di bonus culturali, fino alla usufruizione di alcuni biglietti gratis.

In questo senso si sta pensando di includere nel’offerta relativa alla Reggia alcuni siti limitrofi dal grande valore artistico-culturale come l’anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere. Il giudizio su Caserta città, invece, mostra ancora una volta tutte le difficoltà della città a proporsi come attrattiva di contorno alla Reggia dal punto di vista culturale ma soprattutto dei servizi.

Non mancano le strutture ricettive, non mancano i ristoranti e le pizzerie di alto profilo, ma c’è una lacuna importante da colmare per quelli che sono i mezzi di collegamento pubblici e privati che collegano Caserta città e le zone limitrofe, in particolare quelle ad alta attrattiva turistica come Casertavecchia, il Belvedere di San Leucio, l’Acquedotto Carolino, per non parlare di Santa Maria Capua Vetere e la basilica benedettina di Sant’Angelo in Formis.


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