Video. Il Castello del Carmine ritorna a vivere. Ecco la ricostruzione virtuale


Correva l’anno 1382, quando il re Carlo III di Durazzo fece erigere un castello (di cui abbiamo già parlato), denominato lo ‘Sperone‘ per la sua forma. L’edificio si trovava in una zona fino a quel momento, extra-moenia, inglobata poi nel perimetro fortificato della città. Il castello sorgeva in una posizione adiacente al convento del Carmine Maggiore, costruito insieme alla chiesa, nel 1283 grazie alla donazione di un appezzamento di terreno da parte di Carlo I d’Angiò ai frati carmelitani, devoti al culto della Madonna bruna.

Questa meraviglia, agli inizi del Novecento, venne demolita in gran parte, “per ragioni di rettifilo” come venne scritto all’epoca, cancellando per sempre la storia di uno degli edifici più caratteristici dell’urbanistica partenopea. La cementificazione continuò inoltre fino a Mergellina, eliminando la spiaggia dalle zone più centrali di Napoli.  Luogo preferito dai pittori vedutisti del XVIII e del XIX secolo, che da qui riuscivano a ritrarre la bella Napoli distesa tra la collina di San Martino ed il Golfo.

La ricostruzione virtuale condivisa su YouTube da Carmine Negro è il frutto di un accurato lavoro di analisi storica e di rendering del sito, realizzato dal dott. Luigi Annunziata nell’ambito del Progetto “Il Castello del Carmine torna”. Tutto ha inizio da un’antica mappa topografica in cui il castello c’è ancora ed è ben visibile, collocato a protezione di quella porzione di città dagli attacchi nemici dal mare.

Ed eccolo comparire in tutto il suo splendore, con le sue possenti torri cilindriche ad abbracciare il convento del Carmine ed il campanile svettante tra gli edifici circostanti. Il mare che lambisce le mura, oggi, purtroppo è sostituito da via Nuova Marina e via Vespucci, con il porto moderno. Anche gli interni della fortificazione sono stati ricostruiti, con i percorsi di camminamento di ronda per i soldati e le ampie corti interne.

Una ripresa a volo d’uccello del castello si trasforma rapidamente in un’immagine aerea della zona in età moderna: l’area un tempo occupata dal castello oggi è segata in due dalla strada e da un via vai di automobili e dell’antica struttura cosa rimane? Poche tracce delle mura e di due dei torrioni cilindrici che affacciavano sul mare.


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