Marina di Puolo, piccolo paradiso terrestre. Da dove deriva il nome?


La Marina di Puolo, a prima vista, può sembrare una semplice frazione di Massa Lubrense, un insediamento di pescatori su una spiaggia paradisiaca: insomma, molto simile a tante altre bellezze naturali della nostra terra. Tuttavia, Puolo ha una storia ben più vivida di quanto si potrebbe aspettare, un passato antichissimo che affonda le radici sin dall’epoca dell’Impero Romano. Il nome Puolo deriva da Pollio Felice, primo residente del posto. Secondo la ricostruzione storiografica di Claudio Esposito, Pollio era un influente politico romano dedito alla filosofia dell’epicureismo e, quindi, affascinato dalle bellezze della vita e dall’eleganza. Quando arrivò a Puolo trovò una spiaggia deserta circondata dal verde, a ridosso di un mare azzurro, e decise che lì sarebbe sorta la sua lussuosa villa.

Villa Pollio a Sorento

Villa di Pollio Felice

Il poeta Publio Papilio Stazio celebrò la villa di Pollio in due carmi: il “Villa Sorrentina Polii Felis” e il “Hercules Surrintinus Polli Felicis”, in cui veniva raccontato anche di come il nobile decise di edificare anche un nuovo tempio ad Ercole vicino alla spiaggia. La magnificenza della villa è testimoniata ancora oggi da resti e reperti dispersi per l’intera area, talmente numerosi da far pensare più a una piccola città che ad una dimora. Un’altra importante testimonianza è stata lasciata dall’opera dello storico Filangieri che ha raccontato l’invasione dei Saraceni del 1558 e di come “…tutta la città di Massa dalla predetta marina sino a quella di Polo era circondata da triremi …”.

Filangieri riporta anche della Causa di Puolo, quando Sorrento e Massa Lubrense, nel 1570, si contesero la marina di Puolo. Importante per i due comuni era, essenzialmente, lo Jus Pescandi della zona e l’importanza ed il prestigio dei pescatori locali. Per due volte la disputa venne portata all’attenzione del vicerè e per due volte il vicerè decise in favore di Massa Lubrense, decretando definitivamente l’appartenenza della marina in vigore ancora oggi. La tradizione popolare vuole che nel 1797, quando Napoli venne decimata da un’epidemia di peste, Marina di Puolo venne blindata da un presidio di guardie per impedire agli stranieri di arrivare in zona ed infettare la popolazione. Tuttavia, si racconta che due famiglie del Borgo dei Pescatori della capitale riuscirono a raggiungere l’insediamento: gli Esposito ed i Di Leva. La loro presenza fornì un’enorme contributo all’evoluzione della già importantissima attività di pesca locale.

Marina di Puolo, Cava

Fino agli inizi dell’Ottocento il paesaggio della Marina di Puolo rimase identico a quando Pollio Felice costruì la sua dimora: una spiaggia abitata da pochi pescatori e protetta da due promontori. La situazione cambiò quando furono scavate due cave, quella ad est, sul promontorio Calcarella, e quella a ovest appartenente alla famiglia Merlino. Fino agli anni 70 del Novecento, quando finalmente vennero chiuse, la vita del piccolo insediamento venne alterata e, spesso, rovinata dall’attività incessante dei minatori. Le case d’epoca vennero distrutte o sostituite perché incapaci di reggere alle continue scosse ed esplosioni utili ad estrarre le rocce, gran parte dei pescatori iniziò a lavorare nella cava, tutti attratti da un lavoro più stabile della vita in mare e l’intero paesaggio venne stravolto. Oggi Marina di Puolo ha perso l’antico aspetto, ma nell’anima resta ancora un piccolo insediamento di pescatori, contando attualmente circa 150 anime. Il progresso ed il denaro non sono riusciti ad intaccare la magia che convinse Pollio Felice ad elevare a sua dimora quel piccolo paradiso a ridosso del mare.


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