Dolce&Gabbana a Napoli, polemiche a non finire: ecco perché l’evento fa bene alla città


Avranno inizio domani, 7 Luglio 2016, i festeggiamenti per il trentennale di una delle più famose case di moda italiane nel mondo. Centinaia di volti noti, del calibro di Sophia Loren, Madonna, Kylie Minogue, Mariah Carey, Julia Roberts, Demi Moore, Nicole Kidman, Isabella Rossellini e Monica Bellucci, giungeranno a Napoli per poter ammirare la nuova collezione di Domenico Dolce e Stefano Gabbana che, per la prima volta, sarà presentata in quelle che potremmo definire come alcune delle più suggestive location offerte dalla città partenopea.

Si tratta di un’occasione importantissima per la città di Napoli che, per ben quattro giorni, sarà sotto i riflettori grazie anche alla presenza di centinaia di giornalisti nazionali ed internazionali giunti in città per seguire l’evento tanto atteso.

Tuttavia, come spesso accade per manifestazioni di tale portata, numerose polemiche hanno di fatto gettato un’ombra sull’importanza della stessa. Al centro di una delle diatribe più accese c’è il Sindaco Luigi de Magistris, criticato da molti cittadini dopo la pubblicazione, ad opera del sito Fanpage, della delibera con la quale il Comune di Napoli concede al famoso brand della moda italiana nel mondo l’occupazione gratuita del suolo pubblico.

Arriva, invece, da via dei Tribunali un’altra polemica. Quest’ultima, concretizzatasi nella petizione firmata da un centinaio di commercianti della zona, è rivolta a contrastare la pedonalizzazione dell’area, che comprende anche l’incrocio con Via Duomo e Piazzetta Nilo, in vista della sfilata tra Piazza San Gaetano e San Gregorio Armeno in programma per venerdì sera. I commercianti in questione hanno tenuto a precisare che la loro petizione non è in alcun modo un atto di protesta contro i due stilisti di fama internazionale.

“Noi vogliamo che si sblocchi il flusso pedonale, non ci interessa un rimborso come hanno fatto a San Gregorio Armeno perché di un evento del genere dovrebbe poter beneficiare tutta la città. Se permetti alla gente e ai turisti di arrivare fino a qui ad ammirare l’evento, anche noi possiamo lavorare liberamente nelle nostre attività dato che paghiamo le tasse. Dei benefici del turismo napoletano usufruiscono sempre e solo i grandi alberghi e i Bed and Breakfast” hanno dichiarato alcuni firmatari a Repubblica.

Ed è ancora Fanpage a porre l’accento sugli altri numerosi problemi che le decisioni comunali potrebbero arrecare alle casse del Comune di Napoli e alla viabilità cittadina. “Le strisce blu a pagamento della sosta non saranno agibili, idem le piste ciclabili che sussistono nell’area del party, così come sarà il Comune a dover pagare eventuali pulizia stradale (Asia) e il servizio di Polizia Municipale incaricato di deviare il traffico. L’organizzazione ha perfino chiesto di allungare temporaneamente il Pontile dei Bagni Elena di Posillipo, cosa possibile solo previa autorizzazione della Sovrintendenza, e di ottenere una deroga all’impatto acustico per sfilate e super-party vip“.

In questo clima di contrasti alcuni ipotizzano che anche la tentata rapina avvenuta ieri notte, intorno alle due del mattino, ai danni della nota pizzeria Sorbillo, possa essere un atto intimidatorio legato proprio alla manifestazione in questione. Proprio per domani, infatti, è previsto un evento di Dolce&Gabbana presso la famosa pizzeria napoletana.

E ancora adesso, a poche ore dall’inizio della manifestazione, continuano le proteste. Proprio questa mattina, infatti, un tir avrebbe completamente paralizzato la Riviera di Chiaia mentre tentava di entrare in Villa Pignatelli, una delle sedi scelte da Dolce e Gabbana per uno degli eventi in programma in questi giorni.

Molte, forse troppe polemiche, dunque, per “un’occasione imperdibile per l’immagine della città che sarà veicolata in tutto il mondo e avrà una ricaduta mediatica e turistica esponenziale“.

Arriva dal Corriere del Mezzogiorno una delle più recenti smentite alle numerose critiche mosse contro l’organizzazione della manifestazione mondana. “L’occupazione suolo è un gentile omaggio del Comune di Napoli. Ma Domenico Dolce e Stefano Gabbana, come si dice da queste parti, «busseranno con i piedi». Nel senso che non si presentano certo a mani vuote nella città che spalancherà loro le braccia per quattro giorni. La maison pagherà circa 40mila euro per far fronte a servizi accessori di polizia municipale e netturbini. Una cifra cui si deve aggiungere una donazione di 50mila euro per la zona dei Decumani e 15mila euro di locazione per Castel dell’Ovo. Inoltre l’organizzazione è intervenuta sul recupero e sulla funzionalizzazione di molti siti storici: insomma si è proceduto al restauro impegnando fondi privati. E poi pubblicherà un libro che racconterà di Napoli nel mondo. Continuando, al ministero, è stata versata per Villa Pignatelli, una locazione.”

È previsto, inoltre, un risarcimento per quei negozi e quei bar che si troveranno nel centro storico e al Borgo Marinari e che non potranno contare, dunque, sul solito flusso di clienti. Non trascurabile anche il rientro economico previsto per gli hotel che ospiteranno i circa 400 ospiti internazionali che giungeranno in città per l’evento e per le attività commerciali della zona. Indecifrabile, infine, il ritorno di immagine dato da un evento che punterà l’attenzione del mondo su Napoli: non vale la pena, dunque, “soffrire” per 4 giorni in cambio di tutto ciò?


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