Napoli. Prostituzione, più di 90 case del sesso nascoste in città: i tariffari


Napoli – Il 20 febbraio del 1958, la legge Merlin abolì tutte le “case chiuse” italiane: realtà mostrata benissimo, per quanto riguarda Napoli, nel film “Arrangiatevi!” di Totò. Ovviamente, però, il mestiere più antico del mondo non è stato fermato da una simile decisione, trovando altre forme per essere esercitato. Basta farsi un giro a tarda sera nelle strade di periferia napoletane per capire quanto sia grave il fenomeno della prostituzione e quante donne sono costrette a vendersi sui marciapiedi. Sono migliaia i napoletani che pagano per il sesso e, spesso, sfogano frustrazioni e repressioni sulle povere malcapitate: come ci confermano le vecchie dichiarazioni di una prostituta di Napoli.

Tuttavia, cercare rapporti di questo tipo è pericoloso e chi può disporre di cifre maggiori ha trovato altri sistemi per trovare piacere in città. In barba alla legge Merlin, infatti, sarebbero centinaia le “case del piacere” aperte, attualmente, a Napoli. Un’inchiesta del Corriere del Mezzogiorno ha rivelato questo nuovo tipo di prostituzione e mostrato il suo funzionamento. Si tratta quasi sempre di centri per massaggi che includono nei loro servizi anche l’“Happy Ending” (Lieto fine). Un sistema che già aveva portato scandalo su molti centri gestiti da persone di origine cinese.

In questi casi, però, si tratta quasi sempre di centri gestiti da napoletani e che utilizzano quasi esclusivamente ragazze napoletane o brasiliane. Gli uomini, in slip, vengono “accuditi” da donne in topless, ma il vero e proprio massaggio è semplicemente una scusa: in questi posti è possibile fare qualunque cosa, escludendo il sesso vero e proprio, a fine di dare piacere ai clienti. La tariffa base di 80 euro è comune a quasi tutti i centri analizzati, ma per i servizi più particolari, ad esempio con più ragazze o camere particolari, si arriva anche ai 150 euro, mentre i clienti più importanti possono persino scegliere l’operatrice.

Alle ragazze può andare o un vero e proprio stipendio, oppure 40 euro su ogni cliente, mentre un “protettore” controlla l’ingresso al centro durante tutto l’orario di apertura. Oltre a questi centri massaggi, ci sono oltre 90 “case del piacere” vere e proprie per i napoletani più ricchi. Sorgono, generalmente, in appartamenti e sono ben nascoste: la maggior parte dei clienti arriva per passaparola e quasi tutti gli incontri avvengono su prenotazione. A differenza dei massaggi, in questi casi le ragazze sono quasi tutte di paesi dell’Est Europa. Nessun limite, questa volta, al sesso completo, ma i prezzi aumentano arrivano fino a 200 euro nei quartieri più importanti.


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