Villa Rosebery: un gioiello incastonato tra Posillipo e il mare


Villa Rosebery è un complesso monumentale in stile neoclassico situato nel residenziale quartiere di Posillipo. La villa attualmente è una delle tre residenze ufficiali del Presidente della Repubblica Italiana, motivo per cui non è visitabile, se non in occasione di alcuni eventi eccezionali o in determinati periodi dell’anno.

Fu edificata nel 1801 per volere dell’austriaco Josep Von Thurn, brigadiere di marina per la flotta borbonica, che acquistò più terreni sulla collina di Posillipo per costruirvi una residenza circondata da un ampio giardino, con vivaci frutteti e vigneti ed una cappella privata. In un secondo momento la proprietà fu acquistata dalla principessa Gerace e dal figlio Agostino Serra di Oristano che la trasformarono, grazie all’ausilio degli architetti Stefano e Luigi Gasse, in un’elegante residenza.

Nel 1857 il complesso fu venduto a Luigi Borbone, fratello di Ferdinando II e comandante della Marina napoletana, che la ribattezzò “la Brasiliana” omaggiando in questo modo sua moglie, Mauria Januaria, sorella dell’imperatore del Brasile.

La villa rimase proprietà di Luigi di Borbone solo per tre anni, fin quando, nel 1860, fu esiliato in Francia per il comportamento dissoluto nonostante il Regno delle Due Sicilie fosse in grave crisi. Fu dunque costretto a vendere la residenza prima al banchiere francese Gustave Delahante, che la passò poi nel 1897 a Lord Rosebery, uno statista britannico, capo del gabinetto dal 1894 al 1895.

Con Lord Rosebery, la villa si trasformò in un luogo di pace e tranquillità, aperta solo a pochi intimi amici e studiosi.

Tornato in politica, Rosebery frequentò la villa poco e nulla e dato che era anche parecchio dispendiosa da mantenere decise, nel 1909, di venderla al governo inglese che la utilizzò prettamente come luogo di villeggiatura per gli ambasciatori inglesi in Italia. Di conseguenza, dato il suo inconsistente utilizzo, fu ceduta gratuitamente al governo italiano nel 1932 e fu Benito Mussolini a firmarne l’atto che sanciva il passaggio di proprietà.

Da quel momento in poi fu adibita a residenza estiva della famiglia reale e, nel 1934, presa il nome di “Villa Maria Pia” in onore della figlia primogenita di Umberto Savoia, luogotenente generale del Regno d’Italia, data alla luce proprio nella villa.

Nel 1949, a seguito dell’esilio di Umberto di Savoia, la proprietà fu concessa all’Accademia Aeronautica e solo nel 1957 una legge stabilì l’appartenenza della stessa fra i beni immobili della Presidenza della Repubblica.

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