Pamela Mastropietro, nessuna overdose: i risultati degli esami


Pamela Mastropietro, la ragazza di 18 anni romana che si trovava a Macerata in una clinica per disintossicarsi, non è morta di overdose, ma sarebbe stata uccisa. Gli esami tossicologici hanno rivelato che la ragazza aveva assunto eroina ma non in una quantità tale da ucciderla.

Negli organi della ragazza sono state trovate, infatti, tracce di morfina, mentre in caso di overdose la crisi è immediata, la circolazione del sangue si interrompe, impedendo alla sostanza di allontanarsi dal punto in cui è stata iniettata. Dunque Pamela è stata uccisa con le coltellate e il colpo alla testa. I medici legali Mariano Cingolani, Dora Mirtella e Roberto Scendoni, e il tossicologo Rino Froldi hanno comunicato parte della perizia effettuata che sarà depositata completa in Procura tra qualche giorno.

Dell’omicidio di Pamela sono accusati Innocent Oseghale, Lucky Desmond e Awelima Lucky, che sono in carcere, e Anthony Anyanwu che si trova in stato di libertà. Tutti ripetono di essere innocenti e di non c’entrare nulla con la morte della 18enne.

Pamela era scomparsa il 29 gennaio scorso, allontanandosi dalla comunità di recupero in cui si trovava per liberarsi dalla dipendenza dalla droga. Due giorni dopo fu trovata in una valigia, fatta a pezzi. Dapprima si è pensato ad un’overdose a casa di Oseghale che gli aveva procurato la droga. Poi invece l’ipotesi è sempre più sfumata fino alla certezza di poche ora fa: si tratta di omicidio.


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