Il padre di Paolo Cannavaro: “…ci teneva troppo a chiudere la carriera nel Napoli”


Paolo Cannavaro, l’ex-difensore azzurro ed ex-capitano del Napoli, stasera tornerà allo Stadio San Paolo ma lo farà da avversario, per affrontare quello che per anni è stato il “suo Napoli” e che continuerà ad esserlo nel cuore.

Non sarà facile per lui mettere da parte i ricordi, l’amore, la passione, e non sarà facile per i napoletani dimenticare le emozioni condivise, ma bisognerà farlo perchè il campo non è un album di fotografie da sfogliare per ricordare i momenti migliori, il campo è fatto per correre, sudare e vincere. Paolo Cannavaro dovrà lottare con la maglia neroverde, quella del Sassuolo, una maglia diversa dal colore che lui conserva nel cuore ma che ad oggi rappresenta il suo lavoro, il suo presente.

E’ teso, sente la sfida, ma lui tiferà sempre per l’azzurro. Il momento più duro sarà il riscaldamento pregara, al Napoli ha dato tutto ma è stato trattato male. Tuttavia ha un grande pregio: non serba rancore, è un ragazzo eccezionale”. Con queste parole, quello che può essere definito un fratello più che un amico, Giupi Maddaloni spiega a Il Mattino, quali saranno le sensazioni che l’ex-capitano del Napoli proverà quando calpesterà il suolo del San Paolo.

Paolo Cannavaro forse aveva altre aspettative, altri sogni, avrebbe abbracciato il progetto Napoli tante altre volte ancora, a prescindere dai risultati, dalle classifiche e dai trofei. Avrebbe alzato le braccia al cielo e gioito tante altre volte, pianto per le sconfitte e lottato fino all’ultimo istante per quella squadra che fin da bambino l’ha fatto innamorare.

Non avrebbe mai voluto andare via e non se l’aspettava, ci teneva troppo a chiudere la carriera nel Napoli. Ha seminato bene, spero che raccolga l’affetto dei tifosi”. Le parole del padre si aggiungono a quelle dell’amico Giupi Maddaloni, parole semplici e dirette, che lasciano pensare.

In più di un’occasione, Paolo Cannavaro è stato bersaglio dei tifosi, ma come in tutte le belle storie d’amore la pace poi ha fatto il suo dovere. Sarebbe diventato l’uomo spogliatoio, la bandiera del Napoli, di un Napoli fatto di napoletani ma non gli è stato concesso. Tornerà da avversario Paolo Cannavaro, ma con l’amore nel cuore, per la maglia e per la piazza che stasera dovrà dimostrare di non averlo dimenticato, perchè è impossibile cancellare l’immagine di chi con la gioia nel cuore, ha alzato al cielo, dopo troppi anni di assenza, un trofeo da napoletano per Napoli.


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